Sono stati effettuati più di 50 arresti in relazione alle violenze che da domenica hanno preso di mira immigrati e negozi di immigrati in Sudafrica, nella regione di Johannesburg: lo ha riferito oggi l’emittente radio Eyewitness News, sottolineando che i disordini sono ancora in corso.
L’epicentro delle violenze è Diepsloot, una township a nord di Johannesburg. I disordini sono cominciati dopo che un negoziante somalo ha aperto il fuoco e ucciso due giovani originari dello Zimbabwe durante un presunto tentativo di rapina. Da allora sono stati saccheggiati o dati alle fiamme almeno 30 negozi proprietà di immigrati o di società straniere. Un consigliere municipale di Diepsloot, Abraham Mabuke, ha detto che per fermare le violenze bisogna convocare un’assemblea (“imbizo” in lingua zulu) con il compito di affrontare i problemi della comunità.
Eyewitness News sottolinea che i disordini si sono verificati esattamente cinque anni dopo violenze xenofobe che nelle township del Sudafrica causarono più di 60 vittime. Per ora il governo di Pretoria ha parlato di “episodi criminali”, sottolineando come il Sudafrica sia “un paese democratico che accoglie gli stranieri presenti legalmente nel suo territorio”.
In passato le violenze contro gli immigrati sono state descritte anche come frutto di povertà e mancanza di lavoro. Oggi l’ente nazionale di statistica del Sudafrica ha reso noto che nel primo trimestre del 2013 la crescita del Prodotto interno lordo ha subito un brusco rallentamento, fermandosi allo 0,9% su base annua. – Misna