L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato che sei nuovi casi di infezione da virus Marburg in Guinea Equatoriale, dove è stata dichiarata l’epidemia a marzo. Il numero totale di casi accertati nel Paese è di 15. Lo si apprende da una nota ufficiale dell’Oms.
Si dice che il Paese abbia in realtà identificato 23 casi e che la regione più colpita sia quella di Bata, nella provincia di Litoral, nella parte continentale del Paese. L’Oms, secondo il comunicato, continua a sostenere il ministero della Salute della Guinea Equatoriale rafforzando diversi interventi.
Il 30 marzo, l’Oms ha valutato il rischio per la salute pubblica rappresentato da questa epidemia come “molto alto” a livello nazionale, “alto” a livello subregionale, “moderato” a livello regionale e “basso” a livello globale, e ha raccomandato restrizioni ai viaggi internazionali e al commercio con la Guinea Equatoriale.
Il primo caso di Marburg in Guinea Equatoriale è stato segnalato il 13 febbraio scorso. Il virus Marburg, ritenuto un parente stretto dell’Ebola, fu rilevato per la prima volta nel 1967 in un laboratorio di Marburg, in Germania.
Viene trasmesso dai pipistrelli della frutta e infetta anche l’uomo attraverso fluidi corporei o attraverso il contatto con persone infette. Sviluppa sintomi come febbre alta, forte mal di testa, debolezza e vomito, che compaiono improvvisamente nelle persone infette, e molti pazienti sviluppano gravi sintomi di sanguinamento entro 7 giorni dal contagio. Non esiste un vaccino o un trattamento specifico e il virus può portare a un tasso di mortalità fino al 90%.
Il 90% delle 252 persone contagiate dal virus Marburg è morto durante l’epidemia che ha colpito l’Angola nel 2005.