Somalia, l’Ue sosterrà la ricostruzione dopo la cacciata di al-Shabaab

di claudia
al-shabab

L’Unione Europea varerà un progetto del valore di 4,5 milioni di euro per stabilizzare le aree liberate dalle forze governative somale dai militanti di al-Shabaab negli Stati regionali di Galmudug, Hirshabelle, South West e Jubbaland. L’evento di lancio si è svolto ieri a Mogadiscio e ha visto la partecipazione del ministro dell’Interno, della Confederazione e della Riconciliazione, Ahmed Moallim Fiqi, dei rappresentanti degli Stati regionali, dell’ambasciatore dell’Unione europea in Somalia, Tiina Intelmann e dei funzionari della Fondazione Nis.

Secondo quanto riporta la stampa somala, il Rapid Nationwide Stabilization Project fornirà servizi di sicurezza, acqua e riconciliazione alle persone che vivono nelle aree recentemente liberate del Paese. La prima fase del progetto inizierà ad Harardhere, Eldheer, Mahaas, Matabaan, Teedaan, Rage Cele e Aden Yabal, tutte situate negli Stati di Hirshabelle e Galmudug della Somalia centrale. Tiina Intelmann, ambasciatrice dell’Unione europea in Somalia, ha affermato che “Bruxelles continuerà a essere amica e alleata della Somalia”.

L’offensiva guidata dai somali contro al-Shabaab è iniziata nell’agosto 2022 nella Somalia centrale, dimostrando i progressi e la maggiore capacità dell’esercito nazionale somalo di catturare le principali città e distretti dai militanti. Con il sostegno degli Stati Uniti e della Turchia, le forze armate di Mogadiscio hanno acquisito slancio, conquistando città strategiche come Harardhere e Gal’ad. Il coinvolgimento delle milizie dei clan locali e il supporto internazionale dei droni sono serviti come moltiplicatori di forza. Il governo somalo ha iniziato anche a prendere di mira la capacità di al-Shabaab di generare reddito colpendo gli interessi vitali dell’organizzazione nell’entroterra somalo. Il mese scorso, il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha annunciato l’inizio della seconda fase delle operazioni militari contro il gruppo estremista. Questa nuova fase mira a sradicare il gruppo militante dalle restanti parti del Paese.

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