Nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), durante l’ultimo Consiglio dei ministri, Jean-Pierre Bemba, ministro della Difesa e vice primo ministro, ha annunciato l’istituzione di una commissione “incaricata di indagare su eventuali esazioni perpetrate dai militari” nel Mai-Ndombe, una provincia dell’ovest del Paese che dall’estate scorsa è afflitta da violenze intercomunitarie.
Come ricordano i media locali, gli scontri nella provincia di Mai-Ndombe si sono estesi alle province vicine. Sono morte diverse centinaia di persone. L’esercito ha condotto operazioni da settembre a gennaio ma ci sono state accuse di abusi da parte dei militari. A novembre, la società civile di Kwamouth e diverse organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato abusi commessi dalle forze di difesa e di sicurezza durante le operazioni militari terminate a gennaio.
In un rapporto pubblicato a fine marzo, Human Rights Watch aveva citato 53 membri delle forze di sicurezza implicati per crimini commessi durante queste operazioni, soprattutto violenze contro persone arrestate.
Sono queste le accuse che la nuova commissione deve esaminare ma poche informazioni sono state rilasciate sulla sua composizione. Tuttavia, il ministero della Difesa congolese suggerisce che queste indagini saranno condotte “dall’esercito, dal suo ministero, ma anche dalla presidenza” e che una comunicazione più dettagliata sarà fornita quando i risultati saranno noti.