La questione dell’esplosione demografica in Benin è, da qualche settimana, al centro del dibattito pubblico nazionale. Tutto è iniziato quando il governo di Cotonou ha annunciato la sua volontà di organizzare una tavola rotonda sul rapido aumento della popolazione. Il governo infatti ritiene che l’elevata fertilità della popolazione metta a serio rischio le politiche di sviluppo del Paese.
La tavola rotonda governativa si terrà il prossimo settembre, ragion per cui ora è il momento del dibattito. Secondo le autorità beninesi lo scopo dell’iniziativa è coniugare crescita demografica e soddisfazione dei bisogni delle popolazioni, una sfida importante per la sopravvivenza della società. La Banca Mondiale collocava il Benin, in uno studio del 2021, tra le prime 10 nazioni al mondo con il più alto tasso di fertilità: con 5,1 figli per donna il Benin non è lontano dalla Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa, che conta 5,3 nascite per donna.
Il governo beninese stima inoltre che la popolazione sia cresciuta del 176% tra il 1979 e il 2013, passando da 3,3 milioni di persone a oltre 10 milioni: Paesi come l’Irlanda o la Nuova Zelanda, che avevano una demografia simile a quella del Benin nel 1979, hanno registrato una crescita demografica rispettivamente del 37% e del 43%. Questi dati, secondo Cotonou, mettono in discussione l’efficacia della politica demografica nazionale, in particolare “quella della paternità responsabile”. Secondo le autorità questo spiega la discrepanza tra “i notevoli sforzi compiuti dalla popolazione nel suo insieme e il notevole miglioramento delle condizioni di vita”, che non sempre viene avvertita o percepita in modo significativo.
Il governo beninese tuttavia non parla di “controllo delle nascite” preferendo declinare il concetto di “procreazione responsabile”: intervistato lo scorso marzo dal canale francese Lci, Patrice Talon ha detto che “dobbiamo trovare modi per incoraggiare il controllo delle nascite e anche trovare mezzi un po’ coercitivi affinché l’esplosione che stiamo osservando non continui”.
Il dibattito è apertissimo: la valutazione fatta dal governo sull’esplosione demografica divide le opinioni, con molti osservatori che indicano che il numero dei beninesi, stimato in 13 milioni nel 2021 distribuiti su una superficie di 112.600 chilometri quadrati, non sia un ostacolo allo sviluppo.