Quasi la metà dei vestiti usati europei finiscono nelle discariche africane

di claudia

Circa il 40% dei capi di abbigliamento usati esportati ogni anno dai Paesi membri dell’Unione Europea (Ue) verso l’Africa finisce in discariche a cielo aperto e tra i rifiuti informali. Lo rivela un rapporto pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea).

Intitolato “Esportazioni dell’Ue di prodotti tessili usati nell’economia circolare europea”, il rapporto afferma che la quantità di prodotti tessili usati esportati dall’Ue in altre regioni del mondo è triplicata negli ultimi due decenni, passando dalle 550.000 tonnellate del 2000 a quasi 1,7 milioni di tonnellate nel 2019, a causa in particolare delle limitate capacità di riuso e riciclo in Europa.

Nel 2019 la quantità di tessili usati esportati è stata in media di 3,8 kg per cittadino europeo, ovvero il 25% della massa totale dei rifiuti tessili (15 kg per persona), quantità che è destinata ad aumentare nei prossimi anni, tanto più che un nuovo regolamento impone ai Paesi membri dell’Unione europea di raccogliere i rifiuti tessili separatamente a partire dal 2025.

Nell’inconscio collettivo, le donazioni di indumenti usati rappresentano un comportamento “solidale” verso le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, poiché sono sempre riutilizzabili in un modo o nell’altro in determinate regioni del mondo. Ma questo immaginario non sempre corrisponde alla realtà, poiché i vestiti di seconda mano fanno sempre più parte di una catena del valore del commercio globale. Il rapporto rivela che l’Africa rimane la destinazione principale per i rifiuti tessili esportati dall’Ue, a un prezzo medio di 0,57 euro al kg, nonostante il continuo calo della sua quota negli ultimi due decenni.

Nel 2019, il 46% dei tessili usati è stato inviato in Africa, in calo rispetto a oltre il 60% del 2000. Cinque Paesi africani si trovano nella Top 10 dei principali Paesi importatori di abbigliamento di seconda mano dell’Ue nel 2019: Tunisia, Ghana, Camerun, Togo e Nigeria. La quota asiatica delle esportazioni europee di tessili usati è passata dal 26% nel 2000 al 41% nel 2019. Il destino di questi prodotti tessili esportati dall’Ue è molto incerto sia in Africa che in Asia: circa il 60% dei prodotti tessili-abbigliamento usati importati dai Paesi africani viene riutilizzato localmente, dato che la domanda di abbigliamento di seconda mano e a buon mercato dall’Europa rimane forte, ma il 40% dei tessuti importati finisce in discariche a cielo aperto e nei flussi di rifiuti informali. Questo dato trasforma l’Africa in una vera e propria discarica per i tessuti del vecchio Continente e provoca una forte diffusione di fibre plastiche nell’ambiente, che mette in pericolo la salute delle popolazioni locali e degli ambienti acquatici.

L’Agenzia europea dell’ambiente sottolinea in questo contesto che la pressione ambientale dei prodotti tessili si esercita quindi alla fine della catena del valore, quando vengono gettati via a migliaia di chilometri dall’Europa, rilevando che il settore del tessile-abbigliamento è la quarta categoria di consumi con l’impatto più significativo sull’ambiente e sui cambiamenti climatici dopo cibo, alloggi e trasporti. 

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