Mali, manifestazione a Bamako contro i caschi blu della Minusma

di claudia

Migliaia di persone si sono riunite ieri sera a Bamako per chiedere la fine della presenza della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minuma). La manifestazione si è svolta al Palais des Sports della capitale maliana. Tra le organizzazioni che hanno indetto la manifestazione c’erano il M5-Rfp, il partito del primo ministro di transizione Choguel Maïga, e le organizzazioni della società civile che sostengono le autorità di transizione, come Yerewolo-Debout sur les remparts e Sentinelles Mali-Kura.

“La Minusma deve lasciare il Mali, perché il popolo maliano, il governo maliano aspettano da dieci anni dei risultati dalla Minusma. Invece di lavorare con le autorità, con il popolo maliano, la Missione lavora per screditare il nostro esercito, che è la nostra spina dorsale e il simbolo della nostra unità nazionale. L’ultimo esempio è Moura: tutti sanno che Moura era un rifugio per i terroristi”, ha detto a Radio France Internationale (Rfi) Mohammed Kassoum Djiré, presidente di Sentinelles Mali-Kura.

I suoi commenti si riferiscono alla recente pubblicazione di un rapporto delle Nazioni Unite che accusa l’esercito maliano e i suoi ausiliari russi di aver giustiziato più di 500 civili in questo villaggio del centro del Paese durante un’operazione nel marzo 2022.

“Moura è un santuario del terrorismo”, insiste Mohammed Kassoum Djiré, “tutti lo sanno da quasi sette anni! Ora che l’esercito maliano è diventato più potente, viene accusato di violazioni del diritto internazionale umanitario. Noi siamo tra coloro che credono che il diritto internazionale umanitario non debba essere manipolato. Su questo punto, chiediamo semplicemente alla Minusma di fare come hanno fatto altri Paesi, come Barkhane (la forza militare francese che ha dovuto lasciare il Mali lo scorso agosto, ndr) e Takuba (la forza europea che ha terminato le sue operazioni in Mali lo scorso giugno, ndr): tornare a casa!”

Da parte sua, la Minusma non commenta le motivazioni dei manifestanti. Tuttavia, la portavoce della missione Onu in Mali, Fati Kaba, ha condannato gli scoppi e gli appelli alla violenza. Rfi riporta le sue parole: “Alle Nazioni Unite è in corso un vero e proprio dibattito su come rendere più efficaci le operazioni di mantenimento della pace. Per noi della Minusma, è ovvio che siamo attenti a tutti i punti di vista espressi su questo argomento e rimaniamo completamente aperti alle critiche costruttive”, ha spiegato Fati Kaba precisando che “tuttavia, consideriamo assolutamente inaccettabile e pericoloso qualsiasi appello alla violenza contro la Minusma e il suo personale”. 

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