L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) ha lanciato un appello per rafforzare l’allerta precoce e l’azione preventiva in Somalia in vista del previsto arrivo di El Nino e del Dipolo positivo dell’Oceano Indiano.
Secondo la Fao l’iniziativa preventiva contribuirà a salvaguardare le vite e i mezzi di sussistenza in Somalia in vista dell’inizio della stagione delle piogge Deyr, prevista per ottobre, che potrebbe colpire fino a 1,2 milioni di persone in Somalia. “Abbiamo le informazioni necessarie per agire e ora è il momento di lavorare insieme come comunità umanitaria per prevenire un altro disastro climatico in Somalia”, ha dichiarato Ezana Kassa, responsabile del programma della Fao in Somalia, in un comunicato diffuso nel fine settimana nella capitale Mogadiscio.
Secondo la Fao, le comunità fluviali della Somalia sono particolarmente a rischio di inondazioni. Le comunità fluviali rischiano di perdere proprietà e bestiame e di danneggiare le colture, con circa 1,5 milioni di ettari di terreno ad alto rischio di inondazione lungo i fiumi Giuba e Shabelle. “Questa minaccia per i mezzi di sussistenza locali si aggiunge ad una siccità storica che ha già influito negativamente sulla sicurezza alimentare e sulla capacità della popolazione di far fronte ai disastri”, ha avvertito la Fao.
El Nino e il Dipolo dell’Oceano Indiano sono modelli climatici che potrebbero provocare eventi meteorologici estremi a livello globale, minacciando la vita delle persone, soprattutto di quelle che vivono in Paesi vulnerabili come la Somalia. I modelli meteorologici delle agenzie mondiali e regionali mostrano una forte fiducia nell’aumento delle precipitazioni nelle zone orientali del Corno d’Africa e in altri cambiamenti climatici durante questi fenomeni meteorologici.
“Abbiamo solo tre mesi di tempo per agire e prevenire la perdita di altre vite e mezzi di sussistenza”, ha dichiarato Kassa ricordando che “la Somalia è già stata testimone di un evento storico di inondazione nel fiume Shabelle all’inizio di quest’anno, che ha causato lo sfollamento di circa 250.000 persone”.
La Fao ha invitato tutti gli operatori umanitari, i partner governativi e gli attori locali a prendere sul serio l’allarme El Nino e a lavorare insieme per prevenire la perdita di vite umane e di mezzi di sussistenza in Somalia. Secondo la Fao, questo significa fornire un allarme precoce e un’educazione alle comunità sui rischi di inondazione di El Nino, preposizionare le risorse di risposta all’emergenza, come cibo, acqua e ripari, e lavorare con le comunità per sviluppare piani di emergenza per affrontare i probabili impatti di El Nino.
L’agenzia alimentare delle Nazioni Unite ha dichiarato che anche le comunità di pescatori costieri possono essere colpite da El Nino, in quanto le inondazioni possono portare le mareggiate e l’aumento della quantità di limo nei fiumi e negli oceani, riducendo le catture di pesce e mettendo i pescatori a rischio di perdita di vite umane e di mezzi di sussistenza.