Rd Congo, il vaiolo delle scimmie preoccupa ancora

di claudia
laboratorio

Nel 2023, nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), sono stati segnalati in totale 5.236 casi sospetti di vaiolo delle scimmie e 229 decessi tra i casi sospetti secondo un nuovo rapporto pubblicato nel fine settimana dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Nel documento viene precisato che dal 1° gennaio al 25 giugno, la maggior parte dei casi sospetti (70%) e dei decessi (72%) si sono verificati tra individui di età compresa tra zero e 15 anni, mentre solo 455 casi sono stati confermati con test Pcr.

Il primo caso umano di vaiolo delle scimmie nella Rdc (allora chiamata Zaire) è stato documentato nel 1970 nella provincia di Equateur. Prima dell’epidemia globale in corso, la Rdc era il Paese che riportava il maggior numero di casi a livello mondiale, con casi segnalati nella maggior parte delle sue province. Molte di queste aree colpite rientrano nella foresta pluviale equatoriale, dove il virus circola tra gli animali selvatici e si presume che sia alla base di eventi di trasmissione zoonotica, che tuttavia rimangono in gran parte non confermati. Per la prima volta quest’anno sono stati notificati casi dalla provincia di Kwango, a dimostrazione della continua espansione geografica del vaiolo delle scimmie nel Paese.

Negli ultimi anni, nella Rdc si sono verificati diversi focolai di vaiolo, soprattutto in aree rurali e remote, dove molte persone dipendono dai prodotti della foresta per ottenere proteine, anche da animali selvatici. Spesso l’accesso ai servizi diagnostici e all’assistenza sanitaria è limitato, il che complica gli sforzi di controllo della malattia.

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