La strana guerra della musica Famo in Lesotho

di claudia

di Claudia Volonterio

Il Lesotho, verdeggiante regno sospeso tra montagne e cielo, ha registrato lo scorso anno il sesto tasso di omicidi più alto al mondo. Alla base di molti delitti ci sarebbe una faida di lunga data tra bande che usano la tradizionale musica Famo come arma per alimentare le rivalità. Negli ultimi due decenni decine di artisti Famo e centinaia di altre persone legate alla tradizionale musica del Lesotho hanno perso tragicamente la vita. Una dolce melodia incentrata sulla fisarmonica ha perso così la sua essenza divenendo strumento di contrasti e violenza.

Il piccolo regno di montagna del Lesotho, enclave del Sudafrica, è conosciuto dagli appassionati di montagna per le sue vette, che lo portano a classificarsi come il Paese più alto del mondo, scrigno di meraviglie, cultura e tradizioni. Purtroppo, diversi casi di violenza l’hanno portato a raggiungere lo scorso anno un triste primato: qui si è registrato il sesto tasso di omicidi più alto al mondo, riporta la Bbc. Molti dei delitti sarebbero conseguenza di una faida di lunga data tra bande che usano la tradizionale musica Famo come arma di rivalità e violenza.

Le origini di questa musica risalgono al Ventesimo secolo. Nata come forma di poesia orale composta da pastori per intrattenersi nelle lunghe ore di guardia al bestiame, nel tempo è diventata un canto accompagnato dalla fisarmonica. Negli anni venti del Novecento si è diffusa anche tra i minatori come pausa rilassante dal lavoro. Nel tempo è diventata una grandissima forma popolare di musica per i parlanti sesotho. Si ritiene che il nome derivi da “wafamola”, una parola nella lingua del Lesotho, che significa “sollevare” una gonna, in riferimento al modo esuberante in cui le donne ballavano al ritmo della musica.

Negli anni ’80 – riporta il sito musicinafrica.net, diverse donne Basotho, tra cui Puseletso Seema (foto di apertura), tra le artiste più conosciute del genere, emigrarono in Sudafrica facendo crescere il successo di questo genere che in Lesotho rimane conosciuto più nelle zone rurali.

I risvolti violenti che questo genere ha assunto sono cominciati, secondo il sito di informazione musicale, in seguito alla rapida commercializzazione e sviluppo del genere musicale, che ha creato delle vere e proprie bande rivali nelle comunità del Lesotho per capitalizzare questi guadagni. Da semplici scontri verbali, dettati dalla competizione, i conflitti sono sfociati in scontri violenti.

Il “casus belli” è stato individuato dalla Bbc in riferimento all’omicidio di un musicista Famo nel 2004, per opera di un altro suonatore di fisarmonica. Questo episodio avrebbe scatenato dei cicli di vendette, sia nei testi delle canzoni, sia tra i musicisti.

Negli ultimi due decenni decine di artisti Famo e centinaia di altre persone legate alla musica – produttori, fan, DJ, membri della famiglia dei musicisti – sono stati uccisi, riporta la Bbc. L’emittente le ha ribattezzate proprio come “guerre Famo“, complici di aver di molto alzato il tasso di omicidi del Paese, oltre ad aver contribuito allo svuotamento di diversi villaggi, lasciati da persone che hanno preferito trasferirsi nel vicino Sudafrica.

Gli artisti Famo si sono divisi in veri e propri gruppi in lotta, contraddistinti dal tipo di coperte tradizionali che indossano, di un colore particolare e identificativo in base al gruppo. Il giallo è il colore delle Terene, uno dei più numerosi.

Puseletso Seema, tra le più celebri artiste di questo genere, oggi avverte tutto il dolore di questa deriva e le sue parole sottolineano bene il dolore per la piega che la musica Famo ha preso: “Hanno distrutto tutto con queste lotte”, ha commentato l’anziana donna, che ha smesso totalmente di cantare. “Sono una celebrità del Famo, ma questa musica mi ha spezzato il cuore”.

Una situazione degenerata a tal punto che nel 2015, Likeleli Tampane, ministro dell’ambiente, del turismo, della cultura del Lesotho, ha chiesto il divieto temporaneo di trasmettere la musica Famo su tutte le stazioni radio Basotho.

I casi di omicidio che alzano di molto il tasso del Lesotho non sono riconducibili solo alla musica, spiega musicinafrica.net. Le bande Famo combattono anche per il controllo delle redditizie miniere d’oro illegali del Sudafrica, dove sono impiegati molti dei loro seguaci.

Condividi

Altre letture correlate: