Il traffico di migranti nasconderebbe anche il reclutamento jihadista nelle zone adiacenti ai confini tra Senegal, Mali e Mauritania. È un allarme che lancia il giornale senegalese Le Quotidien, secondo cui, lungo le due sponde del fiume Senegal si stanno sviluppando reti per il reclutamento di giovani destinati a gruppi terroristici.
I candidati all’emigrazione sarebbero ingannati con promesse di posti di lavoro in settori lucrosi, per poi finire spesso nelle reti terroristiche. L’allarme sulla presenza di agenti di reclutamento riguarda in particolare località situate lungo le rive del Senegal come Podor, Matam, Kanel, Bakel, Selibaby, a cavallo tra Mauritania e Mali.
Oltre alle rotte migratorie, i reclutatori si sarebbero infiltrati tra i giovani disoccupati o che svolgono lavori precari come i muratori. Offrirebbero loro contratti di lavoro in altri Paesi come il Mali o il Camerun. Con anticipi di denaro abbastanza consistenti da spingerli a cedere alla tentazione.
Secondo il giornale, i migranti reclutati spesso finiscono nella zona dei tre confini dove si annida la maggior parte dei gruppi terroristici.
Le Quotidien ha allertato le autorità preposte alla pubblica sicurezza, che hanno confermato l’esistenza di questa situazione. Per il momento assicurano che si stanno intraprendendo azioni per smantellarli grazie al sistema di intelligence. D’altra parte, credono anche che sia necessario che le famiglie abbiano un ruolo importante da svolgere, pur insistendo sull’importanza della sensibilizzazione.