Sudan, anche i droni sono ormai una componente del conflitto

di claudia
drone scaneagle

Anche i droni fanno ormai parte della consuetudine nel conflitto in corso in Sudan. Ieri è stato proprio l’attacco di un drone su un mercato all’aperto di Khartoum, a lasciare il segno con un bilancio ancora provvisorio di almeno 40 persone morte (ieri sera fonti mediche parlavano di 43) e 70 ferite.

L’attacco da più parti è stato attribuito all’esercito, uno degli attori del conflitto. L’altro attore è il gruppo paramilitare delle Rapid Support Forcese (Rsf).

Secondo i Comitati di resistenza, molti dei feriti hanno riportato gravi lesioni.

Bombardamenti indiscriminati e attacchi aerei sono diventati comuni nella guerra del Sudan, che ha trasformato l’area metropolitana di Khartoum in un campo di battaglia. Finora i tentativi di portare attorno a un tavolo i belligeranti sono falliti.

Secondo i dati di agosto delle Nazioni Unite, il conflitto ha causato la morte di oltre 4.000 persone. Tuttavia, il dato reale è quasi certamente molto più alto. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, il numero degli sfollati interni è quasi raddoppiato da metà aprile, raggiungendo almeno 7,1 milioni di persone. Altri 1,1 milioni sono rifugiati nei paesi vicini. 

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