Secondo una dichiarazione diffusa ieri dall’esercito etiope, sono almeno 50 i militanti ribelli che sono stati uccisi nello scontro tra le forze di sicurezza governative e la milizia amhara, nell’omonima regione di Amhara, nel nord dell’Etiopia.
Gli scontri, concentrati principalmente nella città di Gondar, hanno acceso preoccupazioni sulla stabilità della regione, che si trova nella parte settentrionale del Paese, a circa 700 chilometri a nord della capitale Addis Abeba. In una dichiarazione su Facebook, le Forze di difesa nazionali etiopi (Endf) hanno confermato i violenti scontri, avvenuti soprattutto domenica, sostenendo che le forze di sicurezza hanno respinto con successo gli attacchi delle milizie Fano, provocando la morte di oltre 50 militanti.
Il Fano (il Movimento nazionale amhara) è un gruppo di milizie che opera nella regione di Amhara e comprende membri del gruppo etnico Amhara. La milizia, in un comunicato diffuso sui suoi canali social, ha detto di aver catturato “decine di soldati” dell’esercito regolare.
Gli scontri nella regione sono iniziati ad aprile, quando il governo federale ha emesso un ordine di integrazione volto a fondere le forze di sicurezza delle 11 regioni dell’Etiopia nelle forze federali. Le comunità locali si sono opposte all’iniziativa, esprimendo il timore di perdere l’autonomia e esprimendo sfiducia nei confronti del governo centrale.