I cambiamenti climatici hanno un impatto anche sulla pelle delle persone. Nello specifico possono causare il cancro, che sulla pelle delle persone albine è tanto mortale quanto largamente trascurato. A portare la questione alla luce è stata ieri, nel corso della presentazione di un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (Wmo), un’esperta indipendente di diritti nominata dalle Nazioni Unite, Muluka-Anne Miti-Drummond, relatrice speciale sulle questioni relative all’albinismo.
L’esperta ha dichiarato che solo in Africa le persone con albinismo hanno una probabilità fino a 1.000 volte maggiore di sviluppare il cancro alla pelle, e molte di esse muoiono entro i 40 anni.
L’autrice ha sottolineato di aver condotto “una campagna instancabile” per rendere la protezione solare liberamente disponibile alle persone con albinismo, in quanto “prodotto medico salvavita che può prolungare e migliorare la qualità della vita di molte persone che non hanno i mezzi per permetterselo”.
Le persone con albinismo hanno anche problemi di vista, ha precisato Miti-Drummond, e come tali “sono colpite in modo sproporzionato dai disastri legati al clima”.
La ricercatrice ha quindi chiesto di includere le persone con albinismo in tutti i forum relativi al cambiamento climatico e alla gestione dei disastri, insistendo sul fatto che per molti di loro il cambiamento climatico è “una questione di vita o di morte”.
