I residenti della regione etiope nord-occidentale di Amhara, in Etiopia, hanno accusato le forze governative di attacchi di droni e bombardamenti indiscriminati mentre continuano i combattimenti tra l’esercito e le milizie locali. A riportarlo è l’emittente britannica Bbc secondo la quale gli abitanti delle aree orientali e occidentali di Gojjam, Nord Shoa e Gondar centrale della regione hanno riferito di aver assistito a combattimenti “intensi” durati giorni.
Gli scontri, secondo i residenti, hanno visto l’impiego di armi pesanti e droni, creando preoccupazione per l’incolumità dei civili. In un distretto, testimoni hanno detto che cinque persone presenti a un funerale sono rimaste ferite quando un proiettile di artiglieria ha colpito un luogo vicino. In un altro distretto, i residenti hanno raccontato che gli attacchi aerei hanno colpito una scuola. Nella storica città di Lalibela, sacerdoti e una figura di spicco dell’opposizione hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che il lancio “incauto” di armi pesanti potrebbe mettere in pericolo le chiese locali, riconosciute dall’Unesco come patrimonio mondiale.
Le violenze sono scoppiate ad agosto, dopo mesi di crescente tensione sulla direttiva del governo di sciogliere un gruppo paramilitare regionale. Le milizie locali, conosciute come Fano, hanno invaso le principali città della regione e controllato brevemente un aeroporto all’inizio degli scontri, ma da allora sono state respinte dalle forze governative. Le milizie, tuttavia, hanno continuato a operare nelle città più piccole e nelle aree rurali.