“Oggi, la stanchezza, la rabbia e il disordine stanno guadagnando terreno nell’est della Repubblica Democratica del Congo”, è la triste valutazione di Francois Moreillon, capo delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa nella Rdc. Parlando al Palazzo delle Nazioni di Ginevra nei giorni scorsi, Moreillon ha messo in guardia da un aumento dei discorsi di odio tra le comunità e dal reclutamento di minori da parte dei gruppi armati.
“La popolazione è esausta perché sta ancora una volta pagando un prezzo pesante dalla ripresa degli scontri tra le Forze Armate della Rdc e gli alleati (Wazalendo) contro il gruppo armato M23 nell’ottobre 2023”, ha affermato, aggiungendo che dalla ripresa delle ostilità, ci sono stati altri 450.000 sfollati nel Nord Kivu, mentre il numero totale di sfollati nel Paese ha raggiunto la cifra record di 6,9 milioni.
Negli ultimi mesi, la vita delle persone ha oscillato tra combattimenti e brevi periodi di calma. Centinaia di migliaia di persone sono stipate in campi dove le condizioni di vita sono estremamente precarie. La maggior parte dell’assistenza umanitaria fornita dalle organizzazioni è concentrata in questi campi, ma non è ancora all’altezza dei bisogni, ha aggiunto Moreillon.
Il capo dell’ufficio del Cicr nella Rdc ha anche sottolineato che “alcune delle aree rurali più remote o senza sbocchi sul mare, in particolare nei territori di Masisi e Rutshuru, sono fuori portata e non beneficiano di alcuna assistenza”.
Moreillon ha anche notato un aumento della disinformazione e dei discorsi di odio tra alcune comunità, fatti che contribuiscono, secondo lui, “direttamente o indirettamente a minacciare la sicurezza o la dignità delle popolazioni civili”.
Secondo la medesima fonte è inoltre aumentato significativamente il reclutamento di minori nelle comunità di Masisi, Rutshuru e Nyiragongo. Gli adolescenti sono i più a rischio, in particolare i ragazzi, mentre le ragazze sono più esposte alla violenza sessuale”, ha aggiunto.