Sta suscitando sgomento, in questo delicato periodo elettorale in Magadascar, l’annuncio del decesso in detenzione della nota cantautrice Ninie Donia, condannata a 18 mesi di reclusione lo scorso 25 aprile.
Soprannominata la Regina del salegy – il genere musicale tipico del Paese – Ninie Donia, 56 anni, originaria di Nosy Be, nel nord, si era opposta all’accaparramento illecito delle terre ed era stata coinvolta in un litigo fondiario. Prima di allora aveva già scontato 11 mesi di carcere per diverse accuse, tra cui associazione a delinquere. Affermatasi nella musica una trentina d’anni fa, è stata anche una donna impegnata al punto da entrare in politica. Ha partecipato alle elezioni presidenziali del 2018.
Il suo stato di salute, già fragile, era peggiorato in carcere. Secondo fonti locali sarebbe stata ricoverata all’ospedale di Nosy Be. Sarebbe dovuta essere trasferita ad Antsiranana ieri a causa del peggioramento delle sue condizioni. È morta durante l’evacuazione.
Sul web, si moltiplicano commenti che attribuiscono al regime del presidente uscente, in via di essere riconfermato, Andry Rajoelina, la responsabilità della morte dell’artista.
Non molto tempo fa, l’artista Wawa, consapevole della sua situazione, aveva implorato Rajoelina di liberarla, inginocchiandosi durante l’apertura ufficiale del suo festival Somaroho. Diversi artisti e amici hanno chiesto la grazia presidenziale.