“La situazione dei diritti dei rifugiati nel campo profughi di Dzaleka, in Malawi, è stata messa a rischio dal governo malawiano, che ha espulso un’importante organizzazione per i diritti dei rifugiati”.
Lo sostiene l’organizzazione internazionale Human Rights Watch, precisando che l’associazione cacciata dal campo profughi, la Inua Advocacy, forniva una supervisione indipendente della situazione dei diritti umani nel campo, situato a circa 40 chilometri da Lilongwe, la capitale.
Secondo quanto riportato dai media, il ministero della sicurezza del Malawi ha scritto a Inua Advocacy a novembre 2023 per terminare la partnership con il gruppo, ordinandogli di lasciare il campo di Dzaleka. La partnership consentiva a Inua Advocacy di avere uffici all’interno del campo.
I vertici di Inua Advocacy hanno detto a Human Rights Watch che il ministero non ha fornito alcuna motivazione per porre fine alla partnership, ritenendo che le autorità abbiano agito a causa delle attività di advocacy dell’organizzazione riguardo alle violazioni dei diritti umani subite dai rifugiati e richiedenti asilo durante e dopo le ricollocazioni forzate nel campo di Dzaleka nel 2023.
Nel mese di maggio, la polizia, con l’aiuto dei militari, ha iniziato a radunare migliaia di rifugiati e richiedenti asilo in tutto il Malawi, detenendoli temporaneamente in prigioni e trasferendoli poi nel campo di Dzaleka. Ciò è seguito a una direttiva del governo del 27 marzo per far rispettare le politiche che limitano la libertà di movimento dei rifugiati e richiedenti asilo obbligandoli a vivere nel campo.