È stato lanciato in questi giorni Ndoto, il primo film al mondo realizzato con l’intelligenza artificiale (AI) incentrato sugli effetti dei cambiamenti climatici in Africa. Creato da Zain Verjee, ex corrispondente della CNN, e Matthew Cullen, regista vincitore di un Grammy, Ndoto ha cercato di offrire un racconto visivo dell’Africa, maggiormente esposta ai rischi del clima in evoluzione, lontano dalle immagini stereotipate.
L’Africa contribuisce solo per il 3% alle emissioni di gas serra, ma è esposta al rischio maggiore derivante dal cambiamento climatico. I suoi effetti devastanti si sono visti negli ultimi anni, come la siccità nel Corno d’Africa o le forti alluvioni in Mali e Nigeria. Fenomeni meteorologici che colpiscono sia le persone in numero in costante aumento, con picchi di un milione e mezzo alla fine dell’anno scorso, sia gli animali, che troppo spesso perdono la vita.
Ndoto vuole mostrare questa realtà con una denuncia visuale realizzata in una sola settimana. Ndoto vuole cambiare il modo in cui il cambiamento climatico in Africa viene percepito. Protagonisti sono i paesaggi africani fortemente modificati e risentiti dal clima impazzito e i volti tra le vittime più fragili di questi cambiamenti, i bambini.
Volevo catturarlo in un modo in cui la fragilità, la bellezza e, soprattutto, l’umanità fossero al centro del film”, ha spiegato Cullen.
Il film è stato realizzato utilizzando Runway ML, un creatore di video AI, e uno strumento interno realizzato da Mirada Studios, lo studio co-fondato da Cullen e Guillermo del Toro, il regista di Pacific Rim e The Shape of Water.
La scelta dell’intelligenza artificiale invece del cinema tradizionale ha un senso ben preciso: una maggiore accessibilità con abbattimento dei costi e dei tempi, garantendo una grande dose di creatività di cui l’AI è capace, offrendo al prodotto finito un’aura che rompe qualsiasi prospettiva apocalittica che il regista non voleva, sottolinea Verjee a TechCabal.