di Andrea Spinelli Barrile
La legalizzazione della cannabis sta guadagnando terreno in tutto il mondo da quasi un decennio, dopo un lungo periodo di politiche restrittive, e oggi l’Africa ha il potenziale per diventare una delle aree strategiche per la fornitura globale dei prodotti a base di cannabis. A rivelarlo è un rapporto di Ecofin Pro, la piattaforma agenziale dell’Agence Ecofin, dedicata ai professionisti.
Il rapporto è intitolato “L’Africa può posizionarsi in un mercato globale della cannabis” e specifica che la cannabis è la sostanza più consumata al mondo: di questa pianta vengono utilizzate diverse parti, soprattutto il fiore e le foglie essiccati. Accanto a questi prodotti si trova la resina di cannabis, un derivato dalle secrezioni concentrate della pianta, comunemente chiamata hashish. Un’altra categoria di derivati vegetali psicotropi è l’olio di cannabis, ottenuto attraverso l’estrazione o la distillazione di parti della pianta e contenente alti livelli di tetraidrocannabinolo (Thc), il principio attivo responsabile degli effetti psicotropi della pianta.
La cannabis ha diverse proprietà, considerate uniche: a differenza dell’eroina o della cocaina, è quasi impossibile andare in overdose, crea una dipendenza molto minore rispetto ad altre sostanze come alcol, tabacco, cocaina ed eroina e, soprattutto, viene sempre più utilizzata a fini terapeutici, in particolare nel trattamento delle crisi epilettiche, nella riduzione degli effetti collaterali della chemioterapia, nell’alleviamento dei sintomi della spasticità nella sclerosi multipla e nel dolore neuropatico refrattario alle terapie convenzionali.
In Africa, la cannabis fu introdotta all’inizio del XVI secolo dall’Asia meridionale e, da allora, la sua cultura si è diffusa in tutte le sottoregioni. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), almeno 43 paesi africani hanno prodotto cannabis nel 2005 e, nel complesso, il continente è il principale fornitore mondiale di cannabis. Secondo la società di consulenza britannica Prohibition Partners, il continente produce in media 38.000 tonnellate di cannabis all’anno.
In termini di distribuzione dell’offerta, domina il Marocco, con la maggior parte del raccolto trasformato in resina di cannabis: il Marocco è il più grande produttore di resina al mondo davanti ad Afghanistan, Libano, India e Pakistan.
Oltre al Marocco, anche l’Egitto è una roccaforte della cultura della cannabis in africa settentrionale mentre in Africa meridionale la cultura della cannabis riguarda paesi come il Sudafrica, Lesotho, Zimbabwe, Swaziland e Zambia. In Africa occidentale Nigeria, Ghana e Senegal sono i leader dell’offerta. Sul versante dell’Africa orientale, l’Unodc segnala una coltivazione di cannabis su larga scala in Kenya, così come una coltivazione su scala più piccola in paesi come il Malawi e la Tanzania.
L’Unodc stima che il continente avesse 53,6 milioni di consumatori di cannabis nel 2021, rendendolo la terza area di consumo dietro le Americhe e l’Asia.
Andando oltre produzione e consumo locale, la cannabis presenta enormi opportunità economiche per il continente, sia per il settore farmaceutico sia poiché la pianta è ormai stata sdoganata un po’ in tutto il mondo mondo grazie a un movimento di liberalizzazione praticamente irreversibile e allo sviluppo dei suoi usi proprio in campo medico. Creando prospettive di mercato oltremodo favorevoli: secondo Arcview Market Research e Bds Analytics, nel 2020 le vendite nel mercato legale della cannabis sono aumentate del 46% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 14,8 miliardi di dollari e si prevede che queste salgano a 47 miliardi di dollari entro il 2025.
Le aziende prevedono un boom del mercato nei prossimi anni: nel 2019 Statista stimava che il mercato legale della cannabis dovrebbe salire a 63 miliardi di dollari nel 2024, mentre Barclays prevede un valore di 272 miliardi di dollari nel 2028: queste prospettive di mercato favorevoli sono guidate principalmente dal segmento della cannabis medica, che rappresenta il ramo più dinamico del settore. Nel mercato della cannabis ricreativa tuttavia l’entusiasmo rimane forte, anche se il contesto normativo è più restrittivo di quello del mercato per uso medico.
In Africa, la maggior parte delle legalizzazioni nazionali sono ancora caratterizzate dalla loro severità e dal contrasto alla cannabis ricreativa, ma possiamo percepire una certa evoluzione con più di dieci paesi che hanno adottato rapidamente politiche proattive per sfruttare le opportunità del mercato: tra questi vi sono Lesotho, Marocco, Zimbabwe, Sudafrica e Ruanda.
La crescita del mercato globale della cannabis presenta opportunità per tutte le parti coinvolte nell’industria nel continente Per i governi, un quadro normativo più tollerante consentirebbe di generare nuove risorse fiscali legate alla tassazione della cannabis e se avviati processi di depenalizzazione dei consumi ludici si arriverebbe a un risparmio economico di risorse pubbliche rispetto alle politiche repressive e di proibizionismo. Inoltre, è il caso del Marocco, la legalizzazione della cannabis può anche stimolare un’industria farmaceutica basata su prodotti derivati dalla cannabis e ridurre i costi di importazione di medicinali per il trattamento di determinate condizioni. Il mercato offre anche opportunità commerciali per aziende e investitori privati africani che desiderano impegnarsi nella produzione, distribuzione o lavorazione della cannabis in tutte le sue forme.
Con la crescita prevista del mercato della cannabis, i principali rischi che gli operatori del settore in Africa potrebbero affrontare sono la monopolizzazione del settore da parte di grandi aziende straniere, la lenta evoluzione del quadro istituzionale e normativo, il livello elevato di tassazione della cannabis medica, barriere legate alle tradizioni e alle credenze religiose e gli elevati requisiti di input e pesticidi per la moderna coltivazione in serra.
In Africa, il mercato legale e illegale della cannabis era stimato nel 2018, da New Frontier Data, in 37,3 miliardi di dollari, rappresentante appena l’11% della torta globale, stimata in 344 miliardi di dollari. Tuttavia il settore è in pieno sviluppo, nonostante le incertezze, e può diventare un importante volano di sviluppo in un continente a vocazione agricola: la depenalizzazione sia della produzione che della commercializzazione della pianta e dei suoi derivati consentirebbe agli agricoltori africani di migliorare il proprio reddito e di considerare investimenti a lungo termine nello sviluppo della loro produzione su scala più ampia. In Marocco, ad esempio, il governo stima che gli operatori potrebbero ricevere il 12% del fatturato totale dell’industria della cannabis legale rispetto al 4% del circuito illegale ed è stata creata, per la prima volta nella storia, una Zona economica speciale per la lavorazione della cannabis nella regione del Rif.