di Maria Scaffidi
Forze governative etiopiche si sono macchiate di esecuzioni extragiudiziali nello stato di Amhara. Lo riferisce un rapporto preliminare della Commissione dei diritti umani etiopica (Ehrc) che di fatto conferma notizie che erano già apparse sulla stampa locale.
Secondo il documento lo scorso 29 gennaio almeno 45 persone sono state uccise sommariamente in un’area in cui erano in corso scontri tra esercito e milizie locali comunemente note con il nome di Fano. Le persone uccise erano accusate di sostenere le milizie.
L’Ehrc è una istituzione pubblica indipendente. “Gli omicidi – si legge nel rapporto – hanno riguardato civili che erano stati arrestati perché sospettati di essere membri della Fano e il numero esatto non può essere confermato per il momento”.
Questi fatti sono avvenuti nella città di Merawi nella zona del Nord Gojjam. L’Addis Standard ha raccolto testimonianze di abitanti ancora in stato di shock che hanno confermato come le uccisioni sono state eseguite nella forma di “esecuzioni”.
Dall’elenco di nomi di civili raccolti da varie fonti, la Commissione è stata in grado di identificare e confermare l’uccisione di 45 civili. “Tuttavia, è possibile fare una stima ragionevole che il numero delle vittime possa essere maggiore”.
Almeno 18 civili sono stati uccisi mentre si nascondevano in un unico luogo dopo aver lasciato le loro case, a seguito di uno scontro nelle prime ore del 20 gennaio tra le forze di sicurezza governative e le forze armate locali.