di Céline Camoin
L’Unione Europea e il Ruanda hanno raggiunto nei giorni scorsi un importante accordo per favorire lo sviluppo di catene del valore sostenibili e resilienti per le materie prime critiche. Jutta Urpilainen, commissaria europea per i partenariati internazionali, e Vincent Biruta, ministro degli affari esteri del Ruanda, hanno firmato un memorandum d’intesa volto a rafforzare il ruolo del Ruanda nella promozione dello sviluppo sostenibile e della resilienza delle catene del valore in Africa.
Dopo la firma del protocollo d’intesa, le due parti svilupperanno congiuntamente, entro sei mesi, una tabella di marcia con misure concrete per attuare il partenariato strategico.
Il Ruanda è uno dei principali attori a livello globale nel settore minerario del tantalio. Produce anche stagno, tungsteno, oro e niobio e dispone di riserve di litio e terre rare.
“Inoltre, grazie allo Stato di diritto e ad un ambiente favorevole agli investimenti, il Ruanda ha la capacità di diventare un hub nel campo della creazione di valore aggiunto nel settore minerario. Esiste già una raffineria d’oro e presto sarà operativa una raffineria di tantalio. Il Ruanda ha anche l’unica fonderia di stagno attiva in Africa”, precisa l’Ue.
Per l’Ue, questa partnership contribuirà a garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime, in particolare di materie prime critiche, che rappresenta un prerequisito essenziale per raggiungere obiettivi di energia verde e pulita. Nell’ambito del piano d’azione sulle materie prime critiche, la Commissione ha già iniziato a lavorare per stabilire partenariati con paesi terzi ricchi di risorse, utilizzando tutti gli strumenti di politica esterna e rispettando i suoi obblighi internazionali nell’attuazione della sua strategia “Global Gateway”.
Secondo il comunicato ufficiale della Commissione Ue, questo protocollo d’intesa stabilisce una stretta cooperazione tra l’Ue e il Ruanda nei seguenti cinque settori: l’integrazione di catene del valore sostenibili per le materie prime e il sostegno alla diversificazione economica, garantendo il corretto funzionamento e la sostenibilità di tali catene del valore; cooperazione per raggiungere una produzione sostenibile e responsabile e la valorizzazione delle materie prime critiche e strategiche. Questo punto riguarda in particolare il rafforzamento del dovere di diligenza e tracciabilità, la collaborazione nella lotta al traffico illecito di materie prime e l’allineamento agli standard ambientali, sociali e di governance internazionali; mobilitare fondi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo delle catene del valore delle materie prime, anche migliorando il clima degli investimenti; ricerca e innovazione, nonché condivisione di conoscenze e tecnologie legate all’esplorazione sostenibile, estrazione, raffinazione, trasformazione, valorizzazione e riciclo di materie prime critiche e strategiche, alla loro sostituzione, gestione dei rifiuti e monitoraggio dei rischi di approvvigionamento; rafforzare la capacità di far rispettare le norme applicabili, migliorando la formazione e le competenze legate alla catena del valore delle materie prime critiche e strategiche.
“Questo modello di cooperazione offrirà al Paese partner l’opportunità di diversificare la propria economia e promuovere la trasformazione strutturale, incoraggiando la creazione di valore aggiunto e l’integrazione di standard più elevati. Il piano di investimenti della strategia Global Gateway dell’UE svolgerà un ruolo chiave nel fornire il sostegno finanziario necessario per acquisire competenze nel settore minerario, migliorare la trasparenza e la tracciabilità e sostenere la mobilitazione di fondi per le infrastrutture”, si legge.
La firma del memorandum d’intesa con il Ruanda segue quella dei memorandum d’intesa con la Repubblica Democratica del Congo e con la Repubblica dello Zambia durante il forum “Global Gateway”, il 26 ottobre 2023, e con la Namibia, l’8 novembre 2022. Al di fuori dell’Africa, l’UE ha concluso memorandum d’intesa sulle catene del valore sostenibili per le materie prime con Argentina, Canada, Cile, Groenlandia, Kazakistan e Ucraina.
La strategia “Global Gateway” costituisce lo sforzo dell’Unione Europea e mira a ridurre le disparità di investimento a livello globale e a promuovere connessioni intelligenti, pulite e sicure nei settori digitale, energetico e dei trasporti, nonché a rafforzare la sanità, l’istruzione e la ricerca. Offre opportunità di investimento sostenibili per rafforzare la prosperità e la sicurezza deipartner globali e dell’Europa.
La strategia Global Gateway incarna un approccio collaborativo che riunisce l’Unione Europea, i suoi Stati membri e le istituzioni finanziarie europee per lo sviluppo. In totale, mira a mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati tra il 2021 e il 2027, creando collegamenti essenziali anziché dipendenze e colmando il divario di investimenti globali.