La Gran Bretagna si dice preoccupata per la politica dell’Eritrea che mantiene il servizio nazionale a tempo indeterminato, che “influisce sulla vita di migliaia di persone” ed è il motivo per il quale “molti giovani eritrei per lasciare il loro Paese”. In una dichiarazione presentata al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la Gran Bretagna chiede all’Eritrea di “adottare misure per regolarizzare la durata del servizio nazionale e aumentarne le esenzioni”.
“Chiediamo ancora una volta al governo di rispettare pienamente i diritti alla libertà di opinione ed espressione, di religione o di credo, e di riunione e associazione pacifica – è scritto nella nota -. Tutte le persone detenute arbitrariamente o trattenute in Eritrea devono essere rilasciate, comprese quelle detenute esclusivamente sulla base della loro religione o credo.”
La Gran Bretagna è rammaricata per la situazione dei diritti umani in Eritrea che, secondo Londra, “non stia migliorando”. “Chiediamo ancora una volta all’Eritrea di impegnarsi nuovamente con la comunità internazionale, di collaborare con questo Consiglio e i suoi titolari del mandato, di attuare pienamente le raccomandazioni Upr accettate e di aprirsi al sostegno e all’assistenza, in modo che i progressi verso il pieno rispetto dei diritti umani possano iniziare ad essere fatto”.
Nella nota, il Regno Unito ribadisce ancora una volta l’offerta di collaborare con il governo di Asmara, “nella speranza che una migliore situazione dei diritti umani possa a sua volta offrire migliori opportunità economiche alla popolazione eritrea, in particolare ai più giovani”.