Il Parlamento di Banjul ha cominciato nei giorni scorsi la discussione di un disegno di legge che punta ad abrogare il divieto della pratica delle mutilazioni genitali femminili introdotto nel 2015 in Gambia. A darne notizia con ampia evidenza, segnalando le accese polemiche che sta suscitando la vicenda, sono i media locali gambiani.
Secondo le informazioni rese note, il disegno di legge presentato dal deputato Almameh Gibba contesta il divieto imposto dall’ex presidente Yahya Jammeh, che introduceva severe sanzioni per i responsabili della pratica delle mutilazioni genitali femminili.
Il disegno di legge di Gibba sostiene che il divieto viola il diritto dei cittadini di praticare le proprie tradizioni culturali e religiose, poiché sostiene che molti gambiani continuano ancora a considerare tale pratica come un requisito dell’Islam. “L’attuale divieto viola i nostri diritti di praticare la nostra cultura e religione”, ha sottolineato Gibba, facendo eco ai sentimenti condivisi dai sostenitori del disegno di legge, che sta accendendo appassionate discussioni sul delicato equilibrio tra pratiche culturali e diritti umani.
“La revoca del divieto rappresenterebbe un enorme passo indietro”, sostengono le principali associazioni locali per i diritti umani e delle donne. Una seconda lettura del provvedimento è prevista per il prossimo 18 marzo.