È iniziata sabato la prima fase, a livello municipale, del Dialogo intermaliano per la pace e la riconciliazione: sono coinvolti tutti gli 819 comuni del Mali, ma diversi partiti hanno deciso di boicottare questi incontri per protestare contro la decisione del governo di sospendere le attività dei partiti politici stessi e la copertura mediatica di ogni tipo di iniziativa politica nel Paese.
Boulkassoum Maiga, membro del comitato direttivo del dialogo intermaliano per la pace e la riconciliazione, ha ricordato in una dichiarazione alla stampa che “per tre giorni i partecipanti cercheranno di individuare le origini delle crisi che colpiscono il Paese, individuare le condizioni per il ritorno dei rifugiati e degli sfollati, prevenire e gestire i conflitti promuovendo meccanismi endogeni di gestione per il consolidamento della pace, individuare strategie e meccanismi per ripristinare l’autorità statale nel consolidamento della pace”. Negli intendimenti della giunta militare, che lo ha proposto, il Dialogo cercherà anche di “rafforzare la fiducia tra le popolazioni e le Forze armate e di sicurezza, rafforzare la partecipazione delle donne, dei giovani e delle persone con disabilità ai meccanismi di prevenzione e risoluzione dei conflitti, avere una comprensione comune delle migliori scelte relative ai percorsi del dialogo”.
Diversi partiti politici, tra cui Gruppo per il Mali (Rpm), l’Alleanza per la democrazia del Mali – Partito africano per la solidarietà e la giustizia (Adema Pasj), il Partito per il rinascimento nazionale, la Convergenza per lo sviluppo del Mali, il partito Yelema (Cambiamento) , il Partito per lo sviluppo economico e la solidarietà (Pdes), il Partito per la restaurazione dei valori del Mali (Prvm Fasoko), hanno deciso di boicottare questi incontri. In diversi comunicati stampa, i leader di questi partiti hanno detto che è “deplorevole constatare che questo dialogo, che avrebbe potuto essere il crogiuolo per una riunione dei maliani per stabilire la pace definitiva, è piuttosto un monologo a causa del divario di alcuni grandi attori, in particolare il classe politica e alcuni movimenti che hanno firmato l’accordo di pace tra i maliani”.
Questa prima fase municipale si conclude oggi e sarà seguita dalla fase regionale, dal 20 al 22 aprile. La fase finale si terrà a Bamako dal 6 al 10 maggio 2024. Il dialogo intermaliano per raggiungere la pace è stato avviato dal presidente della transizione, il colonnello Assimi Goïta, dopo aver formalizzato la fine dell’accordo di pace e riconciliazione in Mali, derivante dal processo di Algeri, concluso nel 2015 con i gruppi indipendentisti armati touareg del nord del Paese, sotto la mediazione internazionale e algerina.