Sciroppo Johnson&Johnson, più Paesi africani richiamano il farmaco

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Tanzania, Ruanda e Zimbabwe si uniscono a Nigeria, Kenya e Sudafrica, i cui enti regolatori dei farmaci hanno richiamato un lotto di sciroppo per la tosse pediatrico di Johnson&Johnson, una misura precauzionale dopo che l’Agenzia per il farmaco nigeriana ha detto, la scorsa settimana, che alcuni test di laboratorio avevano rivelato alti livelli di glicole dietilenico, tossico per l’uomo. Il Sudafrica, tra questi Paesi, è l’unico ad avere richiamato due lotti.

Questo farmaco è utilizzato per trattare la tosse, il raffreddore da fieno e altre reazioni allergiche nei bambini. I test di laboratorio sullo sciroppo condotti dall’autorità sanitaria nigeriana hanno mostrato un livello elevato di glicole dietilenico, collegato alla morte di decine di bambini in Gambia, Uzbekistan e Camerun in uno scandalo emerso nel 2022 in quella che è stata una delle peggiori ondate di avvelenamento da farmaci orali al mondo. Il glicole dietilenico è tossico per l’uomo se consumato e può provocare insufficienza renale acuta.

Il lotto di sciroppo pediatrico, chiamato Benylin, è stato prodotto da J&J in Sudafrica nel maggio 2021 e oggi il marchio è di proprieàt di Kenvue in seguito ad uno spin-off di J&J, l’anno scorso. La Tanzania medicines and medical devices authority (Tmda) ha dichiarato in una nota diffusa alla stampa di aver richiamato il farmaco il 12 aprile, dopo aver appreso dei risultati dei test nigeriani: “Si tratta di un’operazione che non comporta indagini ma piuttosto un monitoraggio per garantire che i farmaci interessati vengano rimossi dal mercato” ha detto ieri alla Reuters il portavoce di Tmda Gaudensia Simwanza.

Un portavoce dell’autorità di regolamentazione dei farmaci del Kenya ha detto all’Afp che i risultati dei test sullo sciroppo saranno probabilmente pronti oggi. “Una revisione del nostro database sulla sicurezza non rivela alcun evento avverso segnalato” ha dichiarato invece la Food and drugs authority del Ruanda: “Tuttavia, la Fda del Ruanda emette il presente richiamo per misure precauzionali”.

farmaci

L’Agenzia per il controllo dei medicinali dello Zimbabwe ha detto in una nota stampa di avere un processo di registrazione dell’importazione del prodotto nello Zimbabwe, che attualmente non è presente nel Paese, ma di temere che lo sciroppo possa entrare illegalmente nel mercato locale, ragion per cui intensificherà le ispezioni.

A sottolineare la delicatezza dell’approvigionamento di farmaci nei paesi africani, si aggiunge la notizia proveniente dalla Liberia, dove è emerso che circa il 90% delle farmacie nel Paese vendono medicinali rubati e provenienti dagli stock di organizzazioni umanitarie. Lo ha detto l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) in una nota stampa diffusa nel fine settimana.

Il direttore della missione in Liberia di Usaid, Jim Wright, ha detto che tali “atti di frode” stanno impedendo ai liberiani di ricevere medicine essenziali: “Ciò è inaccettabile, significa che i medicinali sono disponibili solo per i pazienti che hanno abbastanza soldi per acquistarli”.

In seguito all’emersione di questo problema, ieri sei gruppi civili liberiani hanno lanciato una campagna mediatica nazionale volta a monitorare la distribuzione delle forniture mediche e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che i medicinali donati dalle organizzazioni umanitarie sono e devono essere gratuiti e non possono essere rivenduti sul mercato

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