Il Kenya sta affrontando pesanti perdite a causa delle forti inondazioni in corso da lunedì. Mercoledì scorso, riporta oggi il sito di informazione The East African, il governo keniano ha lanciato un allarme a seguito della fuoriuscita di acqua dalla diga di Masinga. La diga, il più grande serbatoio d’acqua per la produzione di energia elettrica del Paese, ha superato la sua capacità di 1056,5 metri cubi.
Nella regione orientale del North Rift, più di 400 famiglie sono state sfollate e diversi ettari di colture alimentari sono stati danneggiati o sommersi a causa delle inondazioni. Altre 360 famiglie sono state sfollate a causa delle inondazioni a Lodwar, nella contea di Turkana (nord-ovest), e, avvertono fonti della stampa locale, hanno bisogno di cibo e beni non alimentari. Tra le preoccupazioni degli abitanti ci sono anche gli effetti dell’alluvione sulla pesca.
Le inondazioni hanno danneggiato strade e infrastrutture. I servizi di trasporto in diverse aree della regione sono stati interrotti.
Nelle contee di Turkana, West Pokot ed Elgeyo-Marakwet, molte proprietà sono state distrutte a causa dello sfondamento degli argini di dighe e fiumi.
Le piogge si sono abbattute anche a Ruaka, nella contea di Kiambu, nel sud del Paese. Lunedì, le autorità hanno confermato la morte di almeno una persona, altre due sono rimaste ferite dopo il crollo di un muro di cinta. Molte case della zona sono state sommerse. Il Dipartimento meteorologico del Kenya ha avvertito i kenioti di prepararsi a nuove piogge intense.
L’ONU afferma che almeno 32 persone hanno perso la vita e più di 40.000 sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa della pioggia e delle inondazioni.
