Secondo quanto riferiscono diversi account Telegram russi legati al gruppo di mercenari Wagner, nel nord del Mali, a Kidal, i russi avrebbero stretto una tregua con gli islamisti del Jnim, il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani, legato ad al-Qaeda. Vengono citate come fonti membri del Csp-Psd, ovvero le milizie azawad che combattono sia contro le Forze armate e i russi che contro i gruppi islamisti Jnim e Isis.
La tregua servirebbe a stabilire la delimitazione di alcune aree e, riferiscono gli account vicini a Wagner, sarebbero utili ai russi e ai maliani per “concentrarsi sulla sconfitta dei resti del Csp-Psd” e sulla “preparazione della distruzione dello Stato islamico a Menaka”, in quelo che sembra essere la più classica applicazione del detto “il nemico del mio nemico è mio amico”. Nello scenario bellico di “tutti contro tutti” in un Mali sempre più balcanizzato era prevedibile, dunque, che si creassero alleanze del genere: se confermata, la tregua permetterà ai quaedisti di non dover nascondere le proprie basi ai droni delle Forze armate e dei russi, concentrando la propria attenzione su altri gruppi che non dispongono di mezzi di ricognizione a lungo raggio.
Accordi simili sono già stati stipulati in precedenza, sempre in modalità provvisoria: l’anno scorso, il leader della milizia Dan Na Ambassagu ha accusato le truppe governative maliane di aver ceduto alcune posizioni a favore del Jnim e anche altre forze filogovernative sarebbero state coinvolte nei “negoziati” con i miliziani islamisti: la miniera di Intahaka, dove lavoravano elementi controllati dal Gruppo di autodifesa tuareg Imghad e alleati (Gatia, gruppo armato touareg filogovernativo e alleato di Bamako), era sotto il controllo congiunto di entrambi i gruppi.