Niger: raggiunto un accordo sul ritiro dei soldati Usa, fuori entro il 15 settembre

di claudia
soldati Usa

di Céline Camoin

L’operazione di ritiro dei soldati americani dal Niger si concluderà entro il 15 settembre e il processo si svolgerà nel “rispetto reciproco e trasparenza”: lo hanno annunciato, in un comunicato stampa congiunto firmato nei giorni scorsi, i rappresentanti del ministero nigerino della Difesa e i loro omologhi del Dipartimento americano. L’annuncio fa seguito ai negoziati avviati tra Niamey e Washington in seguito alla denuncia da parte delle autorità militari nigerine, a metà marzo, dell’accordo militare del 2012 tra i due Paesi.

Il generale Salifou Mody, ministro della Difesa, ha incontrato domenica a Niamey il sottosegretario alla Difesa per le operazioni speciali e in conflitti di bassa intensità, Christopher Maier, nell’ambito di una Commissione congiunta per il disimpegno, “per coordinare il ritiro ordinato e sicuro delle forze americane dal Niger”.

Le due delegazioni hanno confermato le garanzie di protezione e sicurezza per le forze americane durante il loro ritiro. Le delegazioni hanno inoltre stabilito procedure per facilitare l’ingresso e l’uscita del personale statunitense, compresi i permessi di sorvolo e di atterraggio per i voli militari.

Il ritiro delle forze statunitensi dal Niger non pregiudica in alcun modo la continuazione delle relazioni tra gli Stati Uniti e il Niger nel campo dello sviluppo”: lo precisa il comunicato stampa divulgato nei giorni scorsi raggiunto presso il ministero della Difesa a Niamey. “Il Niger e gli Stati Uniti sono impegnati in un dialogo diplomatico permanente per definire il futuro delle loro relazioni bilaterali”, si legge.

Il ministero della Difesa Nazionale del Niger e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ricordano “i sacrifici comuni delle forze nigerine e americane nella lotta al terrorismo e accolgono con favore gli sforzi reciproci concordati per l’ascesa delle forze armate nigerine.”

Secondo le autorità di transizione, la presenza militare americana è “illegale” e “viola tutte le regole costituzionali e democratiche”, considerando che l’accordo “ingiusto” è stato “unilateralmente imposto” dagli Stati Uniti al Niger, tramite una “semplice nota verbale, ” 6 luglio 2012.

La decisione di rompere unilateralmente il rapporto è arrivata dopo una visita “movimentata” di tre giorni da parte di una delegazione americana guidata dalla sottosegretaria di Stato per gli affari africani Molly Phee. Una visita durante la quale gli scambi con la parte americana non sono stati graditi alle autorità di Niamey.

Gli Stati Uniti hanno circa 1.100 soldati di stanza in Niger nell’ambito della lotta al terrorismo, in particolare nella base dei droni di Agadez, nel nord del Paese. In seguito al colpo di stato del 26 luglio 2023 contro l’ex presidente Mohamed Bazoum, Washington ha temporaneamente sospeso la cooperazione con il Niger per poi cambiare idea e riconoscere le nuove autorità militari. A dicembre gli Stati Uniti avevano addirittura affermato che avrebbero ripreso questa cooperazione, a determinate condizioni.

Nonostante questo divorzio sul piano militare, gli Stati Uniti hanno deciso di mantenere la loro cooperazione in materia umanitaria e di sviluppo, compresa la continuazione e il rafforzamento di numerosi programmi e progetti finanziati dall’Usaid a beneficio delle popolazioni. 

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