A Verona, Africae Festival

di claudia
africa

Prende il via a Verona oggi, 14 giugno e andrà avanti fino al 16 giugno 2024 il festival dedicato al continente africano e all’afrodiscendenza. Di giorno: incontri e dibattiti con alcuni dei più grandi nomi dell’africanistica italiana. Tra i numerosi ospiti: Nancy Porsia, Mario Giro, Wissal Houbabi, Valerio Nicolosi, Sarah Kamsu e Theo Imani. Il Festival è organizzato da Nigrizia, Museo Africano e Fondazione Nigrizia, con il patrocinio del Comune di Verona. Qui il programma completo: https://www.nigrizia.it/africae

Africae Festival è un evento di parole, musica e non solo, con cui contribuire a portare l’attenzione sulle tematiche legate all’afrodiscendenza e al continente africano.

Nell’arco di tre serate e due giorni, dal 14 al 16 giugno 2024, l’intento è quello di promuovere i valori di inclusione e interazione. Consci del fatto che Italia e Africa sono destinate ad interagire in modo crescente, crediamo sia necessario favorire dei percorsi di incontri, per stimolare dibattiti e sradicare stereotipi. 

Da qui la scelta di scomodare il latino e chiamare il festival Africae (in italiano “dell’Africa” e anche ”Afriche”). A chi lo legge in latino, potrebbe evocare le antiche radici del rapporto tra le due sponde del Mediterraneo. A chi lo legge in italiano, potrebbe sottolineare la varietà di un continente troppo spesso visto come un’entità omogenea. 

In entrambi i casi, il festival si presenta come un’appendice naturale del lavoro portato avanti quotidianamente da Nigrizia e dal Museo Africano, rispettivamente sul piano giornalistico e culturale. A loro volta, questi due attori agiscono sotto l’ombrello della Fondazione Nigrizia Onlus, animata dal Collegio Missioni Africane dei Missionari Comboniani.

Africae Festival prosegue il cammino portato avanti dal 2006 al 2023 da ‘’Ma Che Estate’’, una kermesse musicale e artistica dedicata ai temi dell’interazione, dell’afrodiscendenza e del dialogo. Alla parte musicale, Africae aggiunge quella diurna con dibattiti.  

Quindi, cosa aspettarsi da questa prima edizione? Il festival è diviso in due parti. Durante il giorno, spazio agli incontri con alcuni dei nomi più importanti della scena africanistica italiana. I temi in programma non si limitano alla stretta attualità da hard news (guerre, crisi umanitarie, casi di corruzione etc) e toccano un ampio arco di soggetti: dal ruolo dell’Italia in Africa, alle innovazioni nella letteratura afrodiscendente, fino a riflessioni sul cosiddetto porno della povertà.

Alla sera, la vetrina è tutta per la musica a trazione afrodiscendente e della diaspora, intesa nelle loro varie declinazioni. Si va dai generi musicali più contemporanei e seguiti (dal nuovo Afrobeats nigeriano, all’Amapiano sudafricano) a big band che ci riportano agli anni ‘70 e ‘80, con i fasti dell’Afrobeat di Fela Kuti e allo Mbalax senegalese. E poi, spazio alle contaminazioni tra Afrojazz, musica elettronica e ricerca sperimentale. 

Infine, per nutrire non solo la mente e dare carburante per le danze, gli stand con cucine di vari paesi africani, sono pronte a soddisfare tutti i palati presenti.  

Programma

Venerdì 14/06

18:00 – Le Libie: di migrazioni, petrolio e molto altro 

Un paese, anzi due, anche tre. Dal regime change contro Gheddafi nel 2010, la Libia è diventato un buco nero come il petrolio. Saldamente posizionata tanto al centro di interessi politici e economici, quanto relegata alla periferia dei media internazionali, che si ricordano di lei perlopiù per la questione migranti. Ma a cosa assomiglia la Libia di oggi, cosa può diventare e con quale impatto sul suo vicinato? Con:  

  • Nancy Porsia – giornalista indipendente esperta di Medio Oriente, Nord Africa e Corno d’Africa
  • Antonio Morone – professore associato in Storia contemporanea dell’Africa presso l’Università di Pavia
  • Modera: Gianni Ballarini – giornalista di Nigrizia  

19:00 – apertura stand gastronomici

20:30 / 24:00 –  concerti di:

  • Thasdas – apriamo le danze con un talento emergente veronese, di origine marocchina. Attiva da due anni, ha pubblicato il suo primo brano “Baby Dimmi” nell’ estate del 2023. Genere: R&B
  • Elhzo – Demba Seye Gueye, in arte Elhzo, è un batterista jazz, percussionista e polistrumentista nato a Dakar, Senegal, e attualmente attivo nella scena musicale italiana. Genere: Afrobeat ’70s
  • Bantukemistry – Il groove afro di Jo Choneca accoglie il beat elettronico e si fonde con i bassi electro e gli accordi jazz di Giopop (aka Giovanni Battista Boccardo) e le esplorazioni melodiche del sax + effetti speciali di Giancarlo “Jan0” Canazza. Genere: Afro-electronic jazz

Sabato 15/06

14:30 – Il Sahel: cercasi stato sovrano, tra jihadismo e traffici illeciti 

La lotta al terrorismo di matrice jihadista è uno dei collanti delle giunte militari di Mali, Burkina Faso e Niger. I tre stati saheliani si giocano la loro sopravvivenza (anche) su questo terreno scivoloso. La dinamica e le conseguenze del loro scontro ha riflessi su tutta l’area saheliana e i suoi riverberi arrivano fino in Europa.  Con:

  • Alessandro Locatelli – economista, Fondazione ICSA
  • Ilaria Allegrozzi – Senior Sahel Researcher, Human Rights Watch
  • Modera: Roberto Valussi – giornalista di Nigrizia

16:30 – Oltre il poverty porn
Bambini emaciati, in condizioni di povertà e disperazione estrema, spesso in un contesto di guerra e catastrofe umanitaria. Spessissimo in Africa. È una delle immagini classiche dell’arsenale comunicativo del porno del dolore. Un registro narrativo che, seppure in declino, sembra non avere ancora i giorni contati. Da dove nasce questo tipo di comunicazione, perché è ancora tra noi e, soprattutto, come fare per sbarazzarsene? Con:

  • Andrea Comollo – responsabile comunicazione dell’Ong WeWorld e docente all’Università Cattolica di Milano
  • Wissal Houbabi – poetessa, scrittrice e performer
  • Modera: Roberto Valussi – giornalista di Nigrizia

18:00 – Tra Africa e Europa, in immagini

Il dialogo tra Africa e Europa va avanti da tempo immemore, anche se gli europei sembrano straordinariamente capaci di ignorarlo. Cerchiamo di far affiorare pezzi delle nostre identità comuni e multiple affidandoci alla capacità di sintesi dell’arte. Con:

  • Marco Aime – antropologo e africanista, docente di antropologia all’Università di Genova  
  • Theo Imani – artista, autore del progetto “Echi e Accordi”
  • Modera: Jessica Cugini – giornalista di Nigrizia

19:00 – apertura stand gastronomici

20:30 / 24:00 –  concerti di:

  • Mustik – nato a Kinshasa e cresciuto a Roma, i suoi pezzi intrecciano varie tendenze afro-urban, con una costante attenzione all’innovazione. Genere: Amapiano
  • Big Boa – mischia sapientemente ritmi e melodie Afrobeats, Dancehall e Caribbean con liriche prettamente Rap o R&B. Ma è il Rap, la forma d’espressione più prediletta da quest’artista, nato a Palermo e cresciuto a Modena da genitori ghanesi. Genere: Rap
  • Epoque – tra le artiste più note del panorama afrobeats italiano, trae influenza dalle sue origini congolesi e dalle sue esperienze in giro per l’italia (a Torino, dove vive) e l’Europa (Parigi e Bruxelles, dove ha vissuto). Genere: Afrobeats
  • Couleurs d’Afrique – è frutto di un progetto che unisce diversi musicisti accumunati dalla passione per l’unione tra la musica tradizionale africana e i generi moderni. Genere: Mbalax

Domenica 16/06

11:30 – E l’Italia in Africa, cosa fa?

Porsi la domanda ha ancora più senso del solito in tempi di Piano Mattei, per vago che sia al momento questo progetto. In attesa di capire cosa potrebbe portare in futuro, tentiamo di capire cosa l’Italia abbia capito del continente africano negli ultimi 70 anni e che tipo di rapporto dovrebbe aspirare ad avere. Con: 

  • Mario Giro – politologo, già Vice ministro degli Affari esteri e professore straordinario di Storia delle relazioni internazionali all’Università per stranieri di Perugia
  • Giuseppe Mistretta –  diplomatico, già Ambasciatore d’Italia in Angola e in Etiopia
  • Modera: Brando Ricci – giornalista di Nigrizia

14:30 – La migrazione ai tempi del cambiamento climatico

Le vie dell’acqua e della sua rarefazione hanno sempre più in comune con le spinte migratorie, in particolar modo in Africa sub-sahariana. Per capirle meglio combiniamo due prospettive. Una viene decisamente dall’alto, ed è formata dalle immagini satellitari raccolte attraverso il progetto PlaceMarks. L’altra è a livello di terreno e anche sotto, attraverso un lavoro giornalistico condotto in zone d’Etiopia in lotta con la siccità. Con:

  • Federico Monica – urban planner specializzato in fenomeni urbani in Africa sub-sahariana e fondatore del progetto di ricerca PlaceMarks 
  • Valerio Nicolosi – giornalista indipendente, autore di podcast e specializzato in migrazioni e esteri
  • Modera: Alberto Magnani –  giornalista de Il Sole 24 Ore

16:30 – La letteratura africana e afrodiscendente in Italia:
Negli ultimi anni, numerosi casi di successo editoriale di autrici e autori afrodiscendenti in Italia offrono al Belpaese l’occasione (da non perdere) di vedersi con occhi diversi. Allo stesso tempo, narrativa e poesia africane guadagnano terreno nel mercato nostrano, avvicinando sempre più lettori alle mille sfumature di un continente. Quali sono i trend dominanti nella letteratura in questione e cosa svelano ai suo lettori? Con: 

  • Rahma Nur – poetessa, autrice, tra le altre, della raccolta “Il grido e il sussurro” (Capovolte)
  • Antonella Sinopoli – giornalista indipendente, fondatrice della piattaforma AfroWomenPoetry
  • Modera: Arianna Baldi – giornalista di Nigrizia

18:00 – Afrodiscendenza italiana: la comunicazione delle identità
Il processo di definizione di sé tende per sua natura ad essere lento e laborioso. Questo è particolarmente vero per la comunità afrodiscendente in Italia, un paese che fatica ancora ad allentare la presa da un senso di identità inteso in modo rigido. Attraverso un dialogo tra attivismo, sociologia e giornalismo, diamo uno sguardo alle dinamiche di interazione nella società di oggi. Con:

  • Sarah Kamsu – giornalista, fondatrice della piattaforma We Africans United
  • Mackda Ghebremariam Tesfau’ – sociologa dei processi culturali e comunicativi all’Università di Venezia e post-doc all’Università di Padova
  • Modera: Aziz Sawadogo – animatore culturale, direttore artistico e scrittore 

19:00 – apertura stand gastronomici

20:30 / 23:00 –  concerti di:

  • Lenna Bahule – da Maputo, Mozambico, Lenna vanta uno stile di canto che spazia dall’afro-jazz a sperimentazioni musicali ardite basate sui ritmi tradizionali della sua terra natale. Genere: Impro-Jazz
  • Dudù Kouate – membro stabile dal 2017 dello storico Art ensemble of Chicago, Dudù canta, percuote, soffia, sfiora i suoi 200 strumenti con i quali conduce in un viaggio alla radice dei suoni della terra. Genere: Etno-sperimentale

Altre attività

Al Museo Africano è possibile visitare la mostra temporanea “I gesti dell’acqua”, un’esposizione fotografica che ripercorre attraverso immagini satellitari il secolare rapporto fra uomo e ambiente acquatico nel continente africano. 

Organizzazione

Africae Festival è organizzato da Nigrizia, Museo Africano e Fondazione Nigrizia, con il patrocinio e il contributo del Comune di Verona e il sostegno di sponsor quali: Banca Etica, Banor SIM, Fondazione Banca Popolare di Verona, Azimut, Flavio Destro – Private Banker e Kanaga Africa Tours.

Info Pratiche

Dove: Fondazione Nigrizia – Vicolo Pozzo 1, Parco dei Comboniani, Verona. Ci troviamo nel quartiere di Veronetta, a due passi dal Teatro Romano e dal centro storico. 

Parcheggio: ampio parcheggio gratuito all’interno, libero fino ad esaurimento posti

Come arrivare con i mezzi:

  • se in arrivo alla stazione principale della città, Verona Porta Nuova, ci sono vari autobus. Le linee che portano più vicino alla nostra sede sono il 73, 101 e 103.
  • se in arrivo alla stazione di Verona Porta Vescovo, si ha a disposizione il 31, 32 e il 33. 

Costo: tutti gli eventi sono gratuiti.

Condividi

Altre letture correlate: