Alla scoperta di Kolmanskop, la città fantasma nel deserto del Namib

di claudia

Tappa irrinunciabile per chi ha in programma un viaggio in Namibia è la città di Kolmanskop. Detta anche la città fantasma, questo centro si trova nel deserto del Namib, a soli dieci chilometri nell’entroterra di Lüderitz. Un’atmosfera irreale e magica avvolge questo ex villaggio di ricercatori di diamanti, ormai abbandonato da decenni.

Gli edifici ormai decrepiti affiorano dalla sabbia del deserto trasportata dal vento, che fa ormai da padrona di casa. Una sabbia che ha assorbito gran parte della cultura del passato che ha avuto la sua massima fioritura fino agli anni Venti del Novecento, lasciando il posto a un panorama modellato dalla natura. Oggi fotografi da ogni parte del globo vengono qui per cercare di catturare l’anima di questo luogo sospeso tra l’affascinante e il spettrale.

La storia della scoperta dei diamanti a Kolmanskop risale al 1908, a metà tra il caso e la fortuna. Come racconta il National Geographic, una sera un ferroviere namibiano, Zacherias Lewala, stava spalando i binari della ferrovia per liberarli dalla sabbia, quando all’improvviso si accorse di alcune pietre brillanti. Quei luccichii vennero poi identificati come diamanti, ma Lewala non ottenne alcuna ricompensa per la sua scoperta che cambiò per alcuni anni il destino della città.

Ricercatori da ogni dove si precipitarono qui per i diamanti. I diamanti si trovavano non poco sotto la superficie, facilmente accessibili. Questo ha portato il governo tedesco a imporre un’area di accesso limitato solo alle compagnie di diamanti e i minatori. Nel 1912 – riporta la medesima fonte – Kolmanskop produceva un milione di carati all’anno, ovvero l’11,7% della produzione totale di diamanti mondiale. Quell’improvvisa scoperta portò a un boom economico e alla nascita di diverse attività che popolarono l’area. Oltre ai negozi che offrivano beni alimentari, riporta la rivista specializzata in viaggi, ker-downeyafrica.com, c’erano diversi altri servizi pensati per una città vivace e moderna: “un ospedale, una sala da ballo, una centrale elettrica, una scuola, un teatro, un palazzetto dello sport, un casinò, una fabbrica di ghiaccio, una pista da bowling”.

Ma non durò a lungo, a causa dell’attività mineraria intensiva che impoverì l’area e alla scoperta di depositi di diamanti ancora più ricchi e ingenti a sud del Paese. Il 1956 fu l’anno in cui Kolmanskop venne completamente abbandonata. Da allora le dune di sabbia hanno letteralmente preso possesso dell’area irrompendo dalle porte con la forza di cui è in grado la natura.

Dal 2002 Kolmanskop è diventata un’attrazione turistica da quando la società Ghost Town Tours ha ottenuto la concessione per organizzare dei tour guidati alla scoperta di questo affascinante scrigno di sabbia, con una media di trentacinquemila visitatori annui.

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