Il Mali piange la scomparsa di Toumani Diabaté, re dei griot

di Marco Trovato

Il celebre griot Toumani Diabaté, “Re della kora”, era diventato una leggenda. La morte del virtuoso maliano, avvenuta il 19 luglio all’età di 58 anni a casa sua a Bamako, a seguito di una malattia, lascia orfana la tradizione mandingo dell’Africa occidentale.

Toumani Diabaté apparteneva alla 71° generazione di una famiglia di griot e di suonatori kora, uno degli strumenti più tradizionali e caratteristici della musica africana, un’arpa liuto a 21 corde. Si dice di Toumani che conosceva il suo strumento come sé stesso. I suoi figli, soprattutto Sidiki, ma anche Balla, Ahmed e Sarah, stanno portando avanti la linea genealogica della stirpe. Toumani è stato sepolto ieri a cimitero Hamdallaye a Bamako, alla presenza di numerose personalità e cittadini venuti a rendergli un ultimo omaggio.

Il termine “griot”, spiegava lo stesso Toumani Diabaté ripubblicato sulla pagina della sua etichetta musucalem Diabateba,  si riferisce a molto più di un semplice musicista. È un narratore, uno storico, un poeta e un mediatore tra generazioni. I Griot sono i custodi della memoria collettiva, trasmettendo di generazione in generazione storie epiche, saggezza e leggende. I griot occupano un posto centrale nella società africana. Sono presenti a matrimoni, battesimi, funerali ed eventi importanti. Il loro ruolo è celebrare, educare e ricordare i valori culturali. Fungono anche come consulenti, fornendo soluzioni ai conflitti e consigli a leader e famiglie.

La kora, strumento a corda emblematico, è strettamente legata all’eredità dei griot. Incarna la tradizione, la spiritualità e la bellezza dell’Africa occidentale.

“Toumani Diabaté ha portato avanti questa eredità con eccezionale virtuosismo. La sua musica, ancestrale e innovativa, ha trasceso i confini e toccato le anime di tutto il mondo. Ha portato la voce del Mali ai quattro angoli del mondo, vincendo due Grammy Awards e lasciando un segno indelebile nella storia della musica”, si legge sul social media, che condivide aggiornamenti su omaggi e messaggi di cordoglio.

Erede di una profonda tradizione griotica, il maliano Toumani Diabaté è stato, durante tutta la sua carriera, il difensore dell’apertura della kora al resto del mondo, sottolinea Rfi Musique. Le sue molteplici collaborazioni internazionali e il suo coinvolgimento nella musica tradizionale mandingo fanno di Toumani Diabaté uno dei griot più interessanti della sua generazione.

Nato nel 1965 a Bamako, in Mali, Moussa Toumani Diabaté era figlio di Nama Koïta e Sidiki Diabaté, nominato “re della kora al Fespac 1977 a Lagos.

Inizia a suonare la kora all’età di 5 anni e  1978 partecipa per la prima volta alla biennale artistica e culturale del Mali per la regione di Koulikoro (situata a 70 km da Bamako) classificandosi secondo. Nelle due edizioni successive, nel 1980 e nel 1982, partecipa al concorso per la regione di Bamako e decide di dedicarsi completamente alla musica.

Toumani vola in Europa per la prima volta nel 1984 con l’Ensemble Djoliba percussioni, diciotto musicisti che suonavano sotto la direzione di Tamba Dembele. Inizia allora un delirio di concerti, tournée, incontri, che porterà Toumani a fare il giro del mondo più di tre volte. Tornato a Bamako, lavora e studia presso l’Istituto Nazionale delle Arti di Bamako, impara la teoria musicale. Nel 1987, rimane sei mesi e mezzo in Inghilterra, partecipa al festival trimestrale Real World, incontra Youssou N’Dour, Peter Gabriel e registra “Kaïra”, un primo album interamente strumentale, registrato in due ore, che diventa un enorme successo.

Nel 2014 Toumani Diabaté si unisce al figlio Sidiki per un duetto eccezionale che ha dato vita all’album “Toumani et Sidiki”. A 22 anni, il giovane, sconosciuto sulla scena internazionale, è una star del Mali.

“È Dio che dà la vita e che dà la morte, ed è a Lui che ritorniamo. Il mio confidente, il mio pilastro, la mia guida, il mio migliore amico, il mio caro papà se n’è andato per sempre”, ha annunciato Sidiki alla scomparsa del padre.

Ballaké Sissoko, un altro grande suonatore di kora maliano, esprime profonda tristezza alla notizia della morte del “fratello” Toumani.  “Abbiamo iniziato insieme ad imparare la kora, seguendo le orme dei nostri padri e continuando il loro lavoro con passione e rispetto. È una storia di famiglia, patrimonio e cultura. Le melodie di Toumani continueranno a risuonare nei nostri cuori. Possa la kora continuare ad avvicinarci, a calmarci e a portare più pace nel mondo”, scrive nel suo messaggio di condoglianze.

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