Cooperazione Internazionale? Gli italiani battono tutti in Europa

di Enrico Casale
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Gli italiani, in Europa, sono i cittadini che hanno più familiarità e conoscenza sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. A sostenerlo è un rapporto francese, il rapporto Harris del 2024, commissionato dall’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo francese (Afd) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive nel quale vengono esaminate le opinioni in primis dei francesi, e poi come termine di paragone di altri quattro paesi europei, sugli investimenti solidali e sostenibili. La ricerca si basa su sondaggi condotti in Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia online dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone.

Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con la nozione di aiuto allo sviluppo, sull’interesse sull’efficacia, ma anche sulle regioni prioritarie e sulla percezione di efficacia.

In quasi tutte le risposte, l’Italia spesso ha fatto registrare i dati più elevati con gli italiani che hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un interesse pubblico elevato al tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo; tutti elementi che testimoniano un impegno solido e continuo. “Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili” si legge nel documento.

Il dato, che ad un primo impatto potrebbe stupire, in realtà trova una sua spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a piccole e grandi azioni di sostegno internazionale, grazie alla tradizione cattolica e a quella di sinistra.
Un dato questo che emerge chiaramente dall’ultima domanda del rapporto nel quale si misura il livello di “impegno personale” chiedendo di rispondere si o no a una serie di affermazioni (dal leggere articoli di stampa sulla solidarietà internazionale a firmare una petizione, dal fare donazioni a associazioni di solidarietà e fare volontariato per un’associazione di solidarietà, etc..) e in cui gli italiani fanno registrare le percentuali di risposta più alte di tutti in tutte le azioni, superando di molto quella che è la media europea.

La cosa che colpisce del rapporto però è che, tranne in un domanda, gli italiani in tutte i 30 quesiti posti fanno registrare i valori più elevati. Ne estrapoliamo qualcuna, ma invitiamo chi fosse interessato a guardarsi l’intero rapporto, in francese.

Familiarità con la Nozione di Aiuto allo Sviluppo

Gli italiani mostrano una maggiore familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo rispetto ai loro vicini europei. L’89% degli italiani dichiara di conoscere questo concetto, superando la media europea del 81% e distanziando significativamente i francesi, con solo il 71% di familiarità. Questa conoscenza diffusa è un indicatore positivo dell’impegno e dell’interesse italiano nelle politiche di sviluppo internazionale.

Interesse per l’Aiuto allo Sviluppo

L’interesse degli italiani per le questioni di aiuto allo sviluppo è superiore rispetto a molti altri paesi europei. Con una media di 7,4 su una scala da 0 a 10, l’Italia si posiziona al primo posto, seguita da Germania e Svezia. Questo interesse elevato riflette un’attenzione particolare del pubblico italiano verso le tematiche di solidarietà internazionale e sostenibilità.

Sostegno ai Paesi in Via di Sviluppo

L’Italia si distingue anche per il forte sostegno pubblico ai paesi in via di sviluppo. Il 87% degli italiani è favorevole al supporto del proprio paese verso queste nazioni, una percentuale che supera di gran lunga quella dei francesi (66%) e risulta essere la più alta tra i cinque paesi esaminati (Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia).

Regioni Prioritarie per l’Aiuto allo Sviluppo

Secondo il rapporto, gli italiani ritengono che l’Africa intera e i paesi candidati all’allargamento dell’Unione Europea dovrebbero essere le regioni prioritarie per l’intervento internazionale dell’Italia. Questo allineamento con le priorità dell’UE evidenzia una coerenza nelle politiche di sviluppo italiane, mirate a stabilizzare e sviluppare le aree più vulnerabili.

Efficacia dell’Aiuto allo Sviluppo

Gli italiani sono tra i più convinti dell’impatto positivo degli investimenti solidali del proprio paese. Con il 71% che riconosce un impatto positivo sulle questioni di salute mondiale e il 75% che vede un beneficio per il ruolo internazionale dell’Italia, il giudizio pubblico è complessivamente positivo. Questo supporta l’idea che gli investimenti italiani siano percepiti come efficaci e ben diretti.

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