Le stelle del basket sud sudanese brillano alle Olimpiadi

di claudia

Grande debutto per il basket maschile del Sud Sudan alle Olimpiadi in corso a Parigi: la giovane squadra ha ottenuto la sua prima vittoria olimpica ieri battendo il Porto Rico con un punteggio di 90-79. Una grande vittoria nonostante l’inizio del gioco abbia riservato qualche problema tecnico: al momento dell’inno è stata mandata per circa venti secondi la traccia sbagliata, ovvero l’inno del Sudan, il Paese da cui la giovane nazione si era separata nel 2011, dopo una sanguinosa guerra civile. Un momento di imbarazzo recuperato dopo pochi secondi e di gran lunga superato durante la partita, grazie alla bravura dei giocatori, guidati da coach Royal Ivey.

In questi giorni la popolazione del Sud Sudan ha la possibilità di seguire i giochi grazie a un’iniziativa del governo che, in collaborazione con MTN Sud Sudan e la Federazione di pallacanestro del Sud Sudan, ha fornito schermi per seguire le gare in nove stati e un’area amministrativa, come ha dichiarato in una nota il ministro della Gioventù e dello Sport, Joseph Geng Akech.

Luol Deng

In Sud Sudan, stato giovane nato solo nel 2011, considerato tra i più poveri al mondo, con uno sviluppo umano tra i più bassi (il 94 per cento della popolazione vive nei villaggi) poter giocare a basket a livelli agonistici non è scontato. Le difficoltà partono dal fatto che nel Paese non ci sono nemmeno i palasport e i giocatori professionisti sono costretti a spostarsi per poter giocare. Dal 2013 al 2020 nessun titolare della squadra ha inoltre potuto vivere nel Paese a causa della guerra civile.

Tra i campioni della più giovane nazionale di basket al mondo spicca Luol Deng ex stella dell’NBA, tra Chicago, Cleveland, Miami, Lakers e Minnesota, presidente della Federazione Pallacanestro. Deng ha il merito di aver reclutato tutti i giocatori, dando inizio al sogno e al riscatto di questi giovani. Da citare anche il talento della guardia dei Chicago Bulls Carlik Jones, nato negli Stati Uniti, ma con passaporto sud sudanese.

La squadra di basket più giovane al mondo si era fatta notare a livello internazionale già l’anno scorso in occasione della Coppa del Mondo FIBA ​​2023, assicurandosi a Manila, dopo aver battuto l’Angola 101-78, l’unico posto di qualificazione diretta FIBA ​​Africa a Parigi 2024.

Alla vigilia dei Giochi Olimpici, la stoffa dei giocatori sud sudanesi si è rivelata già una decina di giorni fa durante un’amichevole pre-olimpica a Londra giocata contro gli Stati Uniti: la partita si è conclusa con un punteggio di 101 a 100, vinta solo per un soffio dagli americani.

Un anno fa, parlando delle olimpiadi di Parigi, Luol Deng in un’intervista aveva detto “Vogliamo che la gente conosca la nostra storia, che c’è un giovane Paese che va nella direzione giusta. Vogliamo essere conosciuti come esempio positivo. So che molte persone nel mondo stanno scoprendo adesso l’esistenza del Sud Sudan, e quando arriveremo a Parigi potremo sventolare la nostra bandiera. Atleti sud sudanesi hanno rappresentato altri paesi o il team rifugiati. Questa è la nostra presentazione al mondo”.

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