Rd Congo, una nuova serie di attacchi nella zona di Beni

di claudia

Nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), la società civile di una parte del territorio di Beni, nel Nord Kivu, ha lanciato un appello per tre giornate di “città fantasma” iniziate ieri per allertare le autorità dopo una nuova serie di attacchi nella zona da parte del gruppo armato Adf, un gruppo armato originario dell’Uganda che ha giurato fedeltà allo Stato islamico.

Nonostante sia difficile quantificare il bilancio di quegli attacchi, secondo i leader della società civile diverse decine di persone – tra 50 e 90 – sono state uccise la settimana scorsa.

Secondo le informazioni disponibili, diverse località sono state attaccate negli ultimi dieci giorni, a partire dal 16 luglio, da elementi identificati come presunti Adf-Nalu. Questi attacchi si sono concentrati nel territorio di Beni, più precisamente nel settore Beni-Mbau dove, secondo un funzionario locale, l’esercito è schierato da due giorni per proteggere il settore.

Fonti locali riferiscono che diversi corpi, uccisi  principalmente con coltelli, sono stati portati all’obitorio di Oicha, la cittadina più vicina alla zona dei massacri mentre  ci sono anche molte persone scomparse.

Tale modalità operativa – attaccare villaggio dopo villaggio – era già stata utilizzata lo scorso giugno dalle Adf, sempre nel territorio di Beni, con risultati diversi a seconda delle fonti: 41 per il governo, 57 per l’Ufficio delle Nazioni Unite e più di un centinaio secondo gli attori locali della società civile.

Questa zona del territorio di Beni era stata finora relativamente risparmiata dagli attacchi del gruppo armato. Ma “l’ intensificarsi delle operazioni Shujaa, coordinate tra gli eserciti congolese e ugandese, hanno più o meno provocato la migrazione dei combattenti”, sostiene Henry-Pacifique Mayala, coordinatore del Barometro per la sicurezza in Kivu.

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