Un attivista camerunese è stato arrestato a Douala ed è detenuto da diversi giorni per “incitamento alla ribellione” e “diffusione di notizie false”, in seguito ai video postati su TikTok. Lo si apprende da un comunicato stampa della Ong Human Rights Watch (Hrw).
Secondo il comunicato stampa, Junior Ngombe, parrucchiere 23enne e attivista dei social media, è stato arrestato “davanti al suo negozio a Douala” da “tre uomini in abiti civili che affermavano di lavorare per i servizi segreti”. Secondo i suoi avvocati, il giovane è stato portato in un’unità della gendarmeria a Douala e poi trasferito nella capitale Yaoundé, nelle celle della Segreteria di Stato per la Difesa, struttura dove Hrw riferisce nel suo comunicato stampa di aver “documentato in passato la regolare uso della tortura”.
I suoi avvocati “ritengono che l’arresto sia legato a diversi video presenti su TikTok in cui Junior Ngombe incoraggiava la popolazione a iscriversi nelle liste elettorali per votare alle elezioni presidenziali del 2025, si pronunciava a favore di un cambiamento del regime democratico e sfidava l’intolleranza dei autorità nei confronti delle critiche ”, precisa ancora Hrw.
“Siamo milioni di giovani camerunensi che soffrono sotto il regime del Rdpc da più di 40 anni”, deplorava Junior Ngombe a metà aprile, in un video che denunciava il partito del presidente Paul Biya, al potere dal 1982. nel Camerun. “Nel 2025 o vinciamo o roviniamo tutto” ha proseguito, invitando le autorità a “lasciare che i giovani si esprimano”.
Dal suo arresto, diversi esponenti della società civile e dell’opposizione hanno chiesto il suo rilascio, utilizzando soprattutto l’hashtag #FreeJuniorNgombe sui social network. Per Hrw, “Junior Ngombe dovrebbe essere rilasciato, le accuse contro di lui dovrebbero cadere, i diritti alla libertà di espressione e di opinione dovrebbero essere rispettati”.
Il potere di Biya è regolarmente accusato dalle Ong internazionali per i diritti umani di reprimere ogni opposizione. Hrw ha messo in guardia negli scorsi giorni da “una serie di preoccupanti decisioni del governo” che “intende ovviamente mettere la museruola all’opposizione e al dissenso” in vista delle elezioni presidenziali del 2025 in Camerun. Come, in particolare, la pubblicazione a metà luglio di un decreto prefettizio del dipartimento di Mfoundi, dove si trova la capitale Yaoundé, che minaccia “di divieto di soggiorno nel dipartimento (…) chiunque oltraggi pericolosamente le istituzioni o colui che li incarna.”
Da parte sua, il governo camerunese ha denunciato a metà luglio “l’aumento dei commenti offensivi contro le istituzioni e coloro che le incarnano”, in vista delle elezioni.