L’Alta corte del Kenya ha ordinato al governo di Nairobi di pagare 3,4 milioni di dollari di risarcimento alle famiglie delle vittime dell’attacco terroristico del 2015 all’Università Garissa, 370 chilometri a est di Nairobi, attacco che causò la morte di 148 persone, la maggior parte delle quali studenti che frequentavano l’università. Lo riportano i media locali.
La Corte ha stabilito che lo Stato non è riuscito a proteggere adeguatamente gli studenti dall’attacco, guidato e rivendicato dal gruppo somalo al-Shabaab, ed ha aggiunto che i servizi segreti del Kenya erano a conoscenza di un potenziale attacco all’università ma non hanno adottato misure preventive adeguate. Il risarcimento sarà distribuito alle famiglie dei 148 studenti che hanno tragicamente perso la vita: ogni famiglia riceverà circa 23.000 dollari.
Parlando con i giornalisti fuori dall’Alta corte del Kenya, l’avvocato John Mwariri, che rappresentava le famiglie delle 148 vittime e dei feriti, ha detto che lo Stato keniota era “colpevole per la morte di vite innocenti” e ha spiegato che dalle indagini e dal processo è emerso chiaramente “che c’erano sufficienti informazioni sull’imminente attacco a Garissa, ed è su questa base che la Corte ha ritenuto che le vittime debbano essere risarcite.
Il 2 aprile 2015, uomini armati del gruppo terroristico somalo al-Shabaab hanno fatto irruzione all’Università Garissa, nell’omonima contea in Kenya, in un attacco che ha causato la morte di 148 persone, la maggior parte delle quali erano studenti.