a cura di Stefania Ragusa
“Cose vive” è un romanzo durissimo e splendido, che riesce a di parlare di migrazioni, alienazione, caporalato uscendo dalla settorialità e proponendo questi temi – attuali, urgenti, necessari – in una cornice articolata e connessa ai chiaroscuri del mondo. Munir Hachemi (foto di apertura), l’autore, è uno spagnolo di origine algerina ed è anche uno dei protagonisti della storia. Gli altri sono i suoi amici G, Ernesto e Alex, come lui studenti e relativamente benestanti. Alla vigilia di un’estate, i quattro decidono di andare insieme in Francia a lavorare come operai stagionali in occasione della vendemmia. A muoverli non è il bisogno economico ma il desiderio di fare un’esperienza che possa giovare all’immagine di “maschio della classe media dell’epoca” di cui ciascuno di loro è portatore. Arrivati a destinazione scoprono che le piogge torrenziali hanno rovinato i vigneti e non c’è nulla da vendemmiare. Ci sono però altre opportunità per i braccianti stagionali, in particolare negli allevamenti intensivi di polli, quaglie e oche. E i quattro amici decidono di coglierle.
Per loro si apre così uno scorcio di inferno, all’interno del quale il lettore potrà trovare un’ampia silloge delle aberrazioni prodotte dal capitalismo: lo sfruttamento organizzato degli esseri umani e degli animali ma anche la costruzione di accurate cortine burocratiche e mediatiche volte a nascondere e mistificare la realtà. Il caporalato e la polverizzazione delle tutele, i maltrattamenti animali e il cibo spazzatura appaiono in questa luce non come incidenti, smagliature, ma costituiscono una parte essenziale, collegata, strutturale di un sistema che per mantenersi ha bisogno di stritolare i soggetti più deboli: i poveri polli in batteria e i “poveri diavoli”, che nella maggior parte dei casi oggi sono migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. Hachemi ha pubblicato Cose vive nel 2018. I fatti raccontati risalgono a diversi anni prima e sono ahimé attuali più che mai.
Cose vive, di Munir Hachemi, La Nuova Frontiera, 2024, pp.160, € 15.90