Centrafrica, gruppo ribelle centrafricano dichiara la fine delle ostilità

di claudia

Il generale Ali Darassa Mahamat, capo di stato maggiore del gruppo ribelle centrafricano chiamato Coalizione dei patrioti per il cambiamento (Cpc), avrebbe dichiarato ufficialmente la fine delle ostilità, da parte del suo gruppo, in tutto il territorio della Repubblica centrafricana.

Lo si apprende da un documento che circola da ieri sui social network, datato 26 luglio e che sarebbe attribuibile al leader ribelle centrafricano. Rfi ne conferma l’autenticità, dopo aver a sua volta ricevuto conferma da uno dei portavoce del gruppo ribelle. La Cpc è un movimento ribelle politico-militare, riunisce diverse fazioni e gruppi armati (tra cui i ribelli musulmani ex-Seleka) che si sono ribellati al governo di Bangui e che dal 2020 vivono in clandestinità: nel documento il gruppo, tramite il suo leader, dice di essere aperto a intavolare colloqui e trattative per la smobilitazione con il governo centrafricano “al fine di portare pace e coesione sociale” nel Paese.

Tuttavia sempre Rfi, citando altri membri e dirigenti del gruppo ribelle, paventa una possibile divisione all’interno della dirigenza del gruppo: alcune voci si sono dette sorprese del comunicato, che non avrebbe avuto il consenso di tutti i capi della stessa Cpc.

La resa di Darassa potrebbe avere risvolti importanti nel Paese: la Cpc controlla infatti diverse miniere e ha un’organizzazione, nei territori che controlla, quasi para-statale, con una gendarmeria e una magistratura, oltre che un comando militare che funge anche da governo e legislatore. Nei mesi scorsi diversi miliziani della Cpc si sono arresi e hanno chiesto di essere smobilitati e molti di questi sono stati riarruolati in milizie che oggi si fanno chiamare Wagner Ti Azandé e fungono da ausiliari degli ausiliari, sostenendo le azioni del gruppo Wagner che, a sua volta, fa appunto da ausiliario alle truppe centrafricane. Ma possibili conseguenze potrebbero esserci anche per il caso giudiziario che vede in carcere, a Bangui, il cittadino belga Martin Joseph Figueroa, arrestato dai Wagner a Zemio, nel sud-est della Rca, e accusato di avere avuto contatti proprio con Ali Darassa.

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