Viaggio tra le icone della moda africane: Liya Kebede

di claudia
Liya_Kebede

a cura di Claudia Volonterio

Negli ultimi anni, di pari passo con lo sviluppo di una moda continentale che sta dimostrando di avere stoffa e sta conquistando le passerelle di tutto il mondo, abbiamo assistito all’emergere di un numero sempre maggiore modelli e modelle africane nell’industria del fashion internazionale. Oggi vi parliamo della top model etiope Liya Kebede, designer, attrice e attivista, tra le icone che hanno aperto la strada alle nuove generazioni. Kebede è nota anche per il suo impegno umanitario e ambasciatrice per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Se già negli anni Ottanta e Novanta cominciano a rompere gli schemi del mondo della moda e a sfidare gli stereotipi le prime modelle nere, tra cui ricordiamo Grace Jones, Naomi Campbell o Katoucha Niane, piano piano ha conquistato gli spazi della moda internazionale una nuova generazione di modelle africane, prima quasi assenti e poi sempre più in prima linea nel circuito della moda internazionale e non solo.

Tra le icone della moda di origine africana che è riuscita a farsi strada sulle passerelle internazionali, spicca l’etiope Liya Kebede. La modella è diventata un esempio per le generazioni successive poiché ha rotto le convenzioni del mondo del fashion, sfidandone gli stereotipi ancora presenti alla fine degli anni Novanta, quando fece il suo debutto in Francia. Fu la la prima modella africana a rappresentare Estée Lauder. Ma fu solo l’inizio di un viaggio nel mondo della moda come testimonial di grandi brand di abiti e cosmesi

Nata ad Addis Abeba nel 1978, Liya Kebede è la figlia di un ex pilota della compagnia aerea nazionale etiope. I primi passi nel mondo della moda li muove già nel suo Paese natale, prendendo parte a delle piccole sfilate ad Addis Abeba. Poi il grande salto a diciotto anni, quando vola a Parigi. La sua bellezza non passa inosservata e la modella è stata tra le finaliste di Miss Mondo. Si trova definitivamente sotto le luci della ribalta con la copertina del maggio 2002 di Vogue France, che la consacra alla moda internazionale. Oltre al lavoro di modella e testimonial nel 2009 ha fondato Lemlem, un marchio di capi interamente realizzati a mano nel suo Paese natale. L’obiettivo del brand è quello di valorizzare il talento dei tessitori etiopi, sostenendo la filiera locale.

La sua carriera ha oltrepassato i confini della moda e ha abbracciato anche l’impegno filantropico sia nel suo Paese natale che in giro per il mondo. Nel 2005, riporta il giornale Okay Africa, ha fondato la Liya Kebede Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla riduzione dei tassi di mortalità materna e neonatale sia in Etiopia che nel mondo.

Un ruolo molto importante è stato sicuramente quello ottenuto come ambasciatrice di buona volontà per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Kebede utilizza la sua influenza e popolarità per lanciare messaggi e promuovere una migliore assistenza sanitaria per madri e bambini in tutto il mondo.

Per il suo impegno ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti. Nel 2007 la rivista TIME la nomina come una delle 100 persone più influenti al mondo e ottiene inoltre il Global Leadership Award della Fondazione delle Nazioni Unite nel 2013.

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