Tunisia, Kais Saied consegna la sua candidatura alle presidenziali

di claudia

Il presidente tunisino, Kais Saied, eletto democraticamente nel 2019, ha presentato ufficialmente ieri la sua candidatura alle elezioni presidenziali previste per il 6 ottobre. Saied, 66 anni, ha detto ai giornalisti a Tunisi che la sua candidatura faceva parte di una “guerra di liberazione e autodeterminazione” volta a “instaurare una nuova repubblica”.

Il presidente ha accentrato tutti i poteri da luglio 2021 quando, dopo diversi mesi di paralisi politica. Ha destituito il primo ministro e ha congelato il Parlamento prima di scioglierlo. Nega che il suo governo stia reprimendo le voci critiche, affermando che “la legge si applica a tutti allo stesso modo” e non ci sono restrizioni.

Secondo i suoi potenziali rivali, invece, il percorso verso le elezioni presidenziali si preannuncia pieno di insidie. I criteri di accettazione delle candidature sono difficili da ottenere, serve l’endorsement di dieci parlamentari o di 40 presidenti di enti locali o di 10.000 elettori con almeno 500 firme per collegio elettorale, una cifra difficile da raccogliere, secondo gli esperti.

Inoltre, diversi potenziali candidati vengono incarcerati o processati, come Abir Moussi, condannata ieri a due anni di carcere.

Tre potenziali candidati hanno inoltre affermato, ieri sera, che le autorità avevano respinto le loro richieste di consegna dei loro precedenti penali, nonostante si trattasse di un documento obbligatorio per chiunque voglia presentare la propria candidatura prima della scadenza prevista, il 6 agosto, riferisce il quotidiano francese Le Monde. L’ex ministro Mondher Zenaidi ha dichiarato in un video pubblicato su Facebook che “l’autorità che opera sotto le istruzioni di Saïed si è rifiutata di fornirgli i precedenti penali”.

L’ammiraglio in pensione Kamel Akrout ha anche affermato su Facebook che le autorità “non potevano rilasciare i [suoi] precedenti penali” perché la “professione” sulla sua carta d’identità era “scaduta”. “L’autorità in carica ha deciso di escludere qualsiasi voce contraria” e “si sta muovendo verso un sistema antidemocratico che rifiuta il pluralismo e l’alternanza pacifica del potere”, ha detto Akrout.

Il rapper diventato uomo d’affari Karim Gharbi, meglio conosciuto con il nome d’arte K2Rhym, è stato condannato a otto mesi di prigione ieri sera. Aveva annunciato l’intenzione di candidarsi. 

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