Sudan, la Corte penale spera di richiedere a breve mandati d’arresto

di claudia
sudan

 Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, spera di richiedere a breve mandati d’arresto per le violenze in Sudan. Lo ha detto ieri intervenendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

“Spero, con il mio prossimo rapporto, sarò in grado di annunciare richieste di mandato d’arresto per quegli o alcuni di quegli individui che sono i maggiori responsabili di ciò che stiamo vedendo al momento”, ha dichiarato il procuratore. Khan ha quindi esortato il governo sudanese ad accelerare la sua cooperazione con la corte, riconoscendo che sono stati fatti “alcuni buoni passi”.

Presentando il suo rapporto semestrale, Khan ha però descritto un “ulteriore deterioramento” della situazione nel Paese definendo gli ultimi sei mesi come “terribili per la popolazione del Darfur”. Molti resoconti credibili parlano di “stupri, crimini contro e che colpiscono i bambini, persecuzioni su larga scala inflitte ai più vulnerabili”, ha spiegato.

Entrambe le parti nella guerra in Sudan dall’anno scorso sono state accusate di crimini di guerra, tra cui l’uccisione deliberata di civili, il bombardamento indiscriminato di aree residenziali e il blocco degli aiuti umanitari. La Cpi sta già indagando sulle accuse secondo cui i combattenti dell’Rsf e i miliziani loro alleati la scorsa estate hanno ucciso migliaia di persone appartenenti alla tribù africana dei masalit nel Darfur occidentale.

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