Una recente ricerca ha suggerito che una delle più antiche piramidi egiziane, la piramide a gradoni di Djoser, potrebbe essere stata costruita grazie all’uso di un sistema di sollevamento idraulico. L’ipotesi è che i blocchi di pietra utilizzati per la costruzione della piramide potessero essere mossi utilizzando un galleggiante spostato dall’acqua. La ricerca, pubblicata sulla rivista Plos One, è frutto di una collaborazione tra l’istituto di ricerca Paleotechnic, e diversi laboratori francesi come l’Inrae e l’Università di Orléans.
Questa scoperta apre nuove prospettive per la comunità scientifica riguardo alle conoscenze tecniche degli antichi architetti egizi e sfida la narrazione storica consolidata che vuole che le piramidi siano state costruite solamente con la forza lavoro umana.
La piramide di Djoser, costruita intorno al 2680 a.C., è considerata il primo esempio conosciuto dell’antica tradizione egizia di seppellire i faraoni in tombe a forma di piramide. Questo complesso funerario, patrimonio mondiale dell’Unesco, è stato costruito da Imhotep, celebre architetto egiziano e visir del faraone Djoser. Sotto di essa si trovava un’enorme struttura sotterranea, con gallerie e ben 400 stanze.
Secondo i ricercatori, il recinto di Gisr el-Mudir, vicino alla piramide di Djoser, potrebbe essere servito come una “diga di contenimento” per raccogliere acqua e sedimenti. I compartimenti scavati nel terreno all’esterno della piramide sembrano indicare un impianto di trattamento dell’acqua, dove i sedimenti si depositavano progressivamente durante il passaggio dell’acqua. Ciò permetteva all’acqua di fluire nei pozzi della piramide, dove il suo sollevamento avrebbe potuto aiutare il trasporto delle pietre di costruzione.