Guinea Equatoriale: potere e guerra fratricida, ha vinto Nguema

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

È in atto una nuova guerra fratricida nella famiglia al potere da 45 anni in Guinea Equatoriale. Una guerra che, proprio come le precedenti, è senza esclusione di colpi e avvicina il momento del passaggio di potere dall’82enne Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, leader del Paese dal 1979, al figlio 55enne Teodoro Nguema Obiang Mangue, detto Teodorin (nella foto di apertura, a destra).

Lo scorso 19 agosto la procura di Malabo ha chiesto una condanna a 18 anni per Ruslan Obiang Nsue (nella foto di apertura, a sinistra), 49 anni ed ex-segretario di Stato per lo sport, figlio di Teodoro e fratellastro minore (di madre diversa) di Teodorin, oltre al pagamento di una multa da 500 milioni di franchi (circa 760.000 euro), per aver venduto un aereo della compagnia di bandiera nazionale equatoguineana, la Ceiba. Il processo è stato poi sospeso e non è chiaro se e quando sarà emessa la sentenza, mentre Ruslan Obiang resta ai domiciliari. Due giorni prima il presidente aveva firmato la nomina a primo ministro al 48enne Manuel Osa Nsue Nsua, ex-direttore della Banca centrale e membro della cerchia più ristretta di Teodorin.

Nel 2018 Diario Rombe, un giornale online realizzato in Spagna da equatoguineani della diaspora, aveva accusato Ruslan Obiang di aver firmato un contratto illegale con una società che gestisce le forniture di Ceiba”, accuse negate da Ruslan con una lettera resa pubblica sul sito web ufficiale del governo e che, al 26 agosto 2024, è ancora online.

L’indagine giudiziaria equatoguineana però è iniziata soltanto quattro anni dopo, nel 2022, in seguito alla scomparsa di un velivolo Atr 72-500 della Ceiba Intercontinental, in Spagna dal 2018 e che sarebbe stato venduto alla compagnia delle isole Canarie Binter Technic, e Ruslan si trova ai domiciliari dal gennaio 2023, su ordine proprio del fratello vicepresidente. Teodorin lo scrisse su X: “Ruslan Obiang ha confessato di essere stato lui a vendere l’aereo Atr 72-500”. Ruslan Obiang, ex vicedirettore generale della compagnia aerea, ha ammesso in tribunale di aver stipulato un contratto con Binter per vendere l’aereo, ma ha anche detto di aver ricevuto solo 125.000 euro dei 250.000 euro stabiliti nel contratto, denaro versato in un conto corrente personale in Spagna.

Il procedimento legale avviato contro Ruslan Obiang non ha precedenti per un membro della cosiddetta “famiglia reale” della Guinea Equatoriale: una guerra fratricida si era già consumata tra Teodorin e il fratello Gabriel, che oggi è presidente dell’Opec+ e che per anni ha tenuto le redini dell’industria petrolifera equatoguineana, per anni seconda per produzione e espoertazione di petrolio e gas nel continente africano. Oggi a dirigere il ministero del petrolio è lo stesso Teodorin Nguema, che svolge anche funzioni di vicepresidente e, di fatto, di presidente al posto del padre, sempre più sotto pressione del figlio maggiore e di sua madre, “la primera dama”, Constancia Mangue de Obiang, che secondo molti è il vero vertice della piramide del potere, politico ed economico, del clan Obiang.

Teodoro Obiang Nguema Mbasogo

Fatto fuori Gabriel dalla successione, meglio formato e politicamente più abile del fratello, l’unico altro membro della famiglia in grado di mettere in difficoltà l’ascesa di Teodorin era proprio Ruslan. Una guerra che sembra arrivare alla fine.

Sempre Diario Rombe, nei giorni scorsi, ha pubblicato un articolo in cui rivela la presenza, da circa una settimana, di un centinaio di mercenari russi a Malabo, “arrivate per garantire il passaggio del potere” proprio a Teodorin. Secondo Rombe, Teodorin e sua madre, negli ultimi mesi, hanno aumentato la pressione sul capo di Stato affinché consenta lo schieramento di mercenari russi e bielorussi in Guinea Equatoriale: lo scorso 6 giugno, un’importante delegazione russa guidata dal potente vice-ministro per la Difesa, l’ammiraglio Yunús-bek Yevkúrov, era stata ricevuta proprio da Teodorin e durante l’incontro sono stati definiti i dettagli di una cooperazione militare che, a questo punto, sembra iniziare a concretizzarsi. Già a novembre 2023 proprio il presidente Obiang era stato a Mosca, dove ha incontrato il suo omologo russo Vladimir Putin, che ha promesso l’apertura di un’ambasciata russa a Malabo.

Una politica securitaria non nuova: le guardie personali del presidente Obiang sono uomini che hanno prestato servizio nel Mossad israeliano mentre il corpo di guardia presidenziale è formato da forze speciali marocchine.

L’ascesa politica di Nguema comincia nel 1990, quando il padre lo nomina ministro dell’Agricoltura e delle foreste, carica tenuta per 15 anni. Nel 2005 tuttavia la sua carriera politica si interruppe bruscamente e Nguema, per 7 anni, non ha ricevuto altri incarichi politici e soltanto nel 2012 riprende vigore, con la nomina a secondo vicepresidente, carica creata appositamente per lui dal padre Teodoro. Nel 2016 è stato nominato vicepresidente un mese dopo la riconferma del padre alle elezioni. Teodorin Nguema Obiang Mangue, ha patteggiato con il Dipartimento di Stato americano che lo accusava di riciclaggio di denaro di cui si era appropriato indebitamente ed è stato condannato in via definitiva dalla giustizia francese, nel luglio 2021, a tre anni di carcere e a una multa di 30 milioni di euro per appropriazione indebita di fondi pubblici: la vendita dei suoi vari asset in Francia è valsa, fino ad oggi, 6 milioni di euro, che il governo francese dovrebbe trasferire a organizzazioni umanitarie equatoguineane. 

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