Algeria, ventimila migranti espulsi in Niger da gennaio

di claudia
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Da gennaio ad oggi, quasi 20.000 migranti, tra cui donne e bambini, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza algerine e espulsi in Niger attraverso il confine terrestre nel Sahara. È il bilancio complessivo della rete Alarme Phone Sahara, che monitora regolarmente questa situazione, denunciando il carattere crudele di quello che qualifica come vere e proprie deportazioni.

Questi migranti, provenienti dal Niger e da altri Paesi africani, vengono espulsi “in condizioni brutali”, ha dichiarato all’Afp Moctar Dan Yaye, responsabile della comunicazione dell’organizzazione, “con, nel peggiore dei casi, conseguenze fatali”.

Alarme Phone Sahara afferma di aver raccolto “molte testimonianze di abusi, violenze e confisca delle proprietà dei migranti da parte delle forze algerine”. Gli arresti avverrebbero durante retate in città, in casa, sul posto di lavoro o alla frontiera tunisina. Vengono poi trasferiti a Tamanrasset, nel sud del Paese, e poi abbandonati al cosiddetto “punto zero” da dove devono camminare 15 km fino alla cittadina nigerina di Assamaka, che subisce le pesanti conseguenze di questi trasferimenti forzati.

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