Il governo regionale del Darfur ha accusato le Forze di supporto rapido (Rsf) di saccheggiare e ostacolare i convogli di aiuti, mentre la regione è alle prese con una crisi umanitaria sempre più grave. Le accuse sono state mosse pochi giorni dopo che camion carichi di aiuti provenienti da organizzazioni internazionali avevano attraversato il confine con il Darfur dal Ciad, in seguito alla decisione delle autorità sudanesi di aprire la frontiera per tre mesi.
In una dichiarazione, il governo del Darfur ha affermato che Rsf ha “sequestrato, confiscato, ostacolato e saccheggiato” gli aiuti destinati a varie città della regione. Ha menzionato il saccheggio dei convogli tra Kass e Zalingei nel Darfur centrale e la detenzione di rifornimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ad Al-Kouma, destinati a El Fasher, Kutum e al campo di Zamzam per gli sfollati. Nella dichiarazione si accusa inoltre Rsf di aver trattenuto per oltre un mese gli aiuti dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati a Mellit e di aver bloccato un convoglio di Medici Senza Frontiere diretto a El Fasher.
La Rsf non ha risposto alle accuse. Il leader, Mohamed Hamdan Dagalo, ha ordinato alle sue forze di proteggere i civili e facilitare la consegna degli aiuti. Il governo del Darfur ha anche avvertito che le Rsf stanno preparando un attacco su larga scala a El Fasher, la capitale dello Stato, sotto assedio da aprile.