Centrafrica, ex-miliziano chiede un risarcimento alla CPI

di claudia

L’ex-leader delle milizie centrafricane anti-Balaka Maxime Mokom, rilasciato nell’ottobre 2023 dalla Corte penale internazionale (Cpi), ha avanzato una richiesta di risarcimento alla stessa Corte. Lo riporta Rfi.

Il centrafricano è rimasto in carcere 19 mesi, accusato di crimini contro l’umanità e presunti crimini di guerra che sarebbero stati commessi durante la crisi del 2013-2014, accuse poi ritirate, circa un anno fa, dalla procura della Cpi, che sosteneva di non avere le prove per ottenere la condanna dell’ex-miliziano, a causa dell’indisponibilità dei testimoni. 20 capi d’accusa contro Mokom, caduti nel vuoto e che oggi potrebbero rappresentare addirittura una beffa per la giustizia internazionale, con il centrafricano che chiede 3 milioni di euro di danni e altri 500.000 euro per la sua famiglia.

Mokom accusa anche la Corte di averlo scagionato e “lasciato per strada”: poco prima del rilascio della Cpi era stato condannato all’ergastolo, in contumacia, in Repubblica centrafricana, dove rischia quindi il carcere, e anche il Ciad non è un Paese sicuro per lui, che chiede alla Corte di interessarsi del suo reinserimento. L’ex leader anti-Balaka ha detto di avere avviato una procedura di asilo in Europa. 

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