Mauritania, nuove misure contro la migrazione clandestina

di claudia
migranti

di Céline Camoin

L’Assemblea Nazionale della Mauritania ha adottato nuove misure per la lotta al fenomeno della migrazione clandestina. Si tratta di un emendamento che introduce un obbligo giuridico legato all’espulsione e al divieto di ingresso nel territorio nazionale.

L’emendamento costituirà quindi una base giuridica per l’espulsione degli immigrati che commettono violazioni legate al regime di immigrazione previsto dalla legge, in particolare quelli che entrano nel territorio nazionale senza passare attraverso i passaggi ufficiali designati a tale scopo e quelli i cui organi amministrativi competenti generalmente decidono di rimpatriarli a causa della loro violazione delle leggi che regolano l’immigrazione, o la cui presenza costituisce una minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico.

I deputati hanno sottolineato nei loro interventi i pericoli derivanti dall’immigrazione irregolare, invocando la necessità di creare un apparato giudiziario e di sicurezza specializzato nei casi di immigrazione clandestina e di ampliare il quadro giuridico per combattere questa immigrazione.

Hanno inoltre chiesto di proteggere i cittadini dalla concorrenza degli stranieri in alcune professioni, di controllare le professioni liberali e di collegare il loro esercizio alla determinazione dello status di residente, sottolineando la necessità di sviluppare i valichi di frontiera e di fornire loro le attrezzature necessarie per migliorare il loro status tale da garantire la fluidità del traffico ed il controllo degli illeciti con grande efficienza e professionalità.

La Mauritania, con la sua posizione geografica che collega il nord e il sud, i suoi vasti confini con i Paesi limitrofi e alla sua presenza in un ambiente regionale turbolento, è diventata un paese di transito e stabilità per i migranti irregolari, ha affermato nella sua presentazione fatta per l’occasione, il ministro dell’Interno, della Promozione del Decentramento e dello Sviluppo Locale, Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine.

Questa situazione espone a crescenti sfide che si presentano a tutti i livelli, ha aggiunto, affermando che la necessità di identificare i contorni di questo fenomeno ha portato all’organizzazione di un censimento degli immigrati stabiliti nel paese, al fine di regolarizzare il loro status giuridico esentandoli dal pagamento delle spese di soggiorno.

Sono quindi più di 130.000 gli immigrati nella capitale, solo a Nouakchott, una cifra elevata che dà l’idea della portata dell’espansione del fenomeno, ha indicato il ministro, secondo il quale il numero dei migranti espulsi è in costante aumento. Sono arrivati ​​a 10.753 negli ultimi otto mesi di quest’anno, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente, durante il quale erano stati rimpatriati più di 9.000 stranieri.

Il suddetto disegno di legge presentato rientra nella lotta contro questo fenomeno e nella riduzione delle sue ripercussioni in termini di sicurezza, sociali ed economiche, nonché della pressione sulle risorse locali, ha precisato Ould Mohamed Lemine, affermando che è urgente colmare il divario osservato nell’arsenale giuridico relativo alla lotta all’immigrazione clandestina.

Il governo tiene a garantire che le leggi sull’immigrazione siano compatibili con i regimi nazionali e internazionali, che tengano conto del principio di reciprocità, principio consolidato nelle relazioni internazionali, e che garantiscano che tutti siano rispettati nell’interesse di tutti.

La Mauritania non sarà la custode delle frontiere altrui e il suo intervento si limiterà al controllo delle sue frontiere per garantire i suoi interessi, la sua sicurezza e la sua stabilità, ha aggiunto, precisando che si occuperà dell’immigrazione irregolare secondo quanto dettato dalle norme internazionali, leggi, convenzioni e principi dei diritti umani.

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