Niger, appello di alte personalità per il rilascio dell’ex presidente Bazoum

di claudia

In un appello lanciato tramite Le Monde, una trentina di personalità, tra cui premi Nobel come il medico congolese Denis Mukwege e lo scrittore nigeriano Wole Soyinka, nonché intellettuali e giuristi chiedono la liberazione del presidente del Niger, detenuto dal 26 luglio 2023 dalla giunta golpista. Gli autori di questo appello ritengono che Mohamed Bazoum e sua moglie Hadiza, detenuta con lui, siano “vittime di una detenzione arbitraria” che porta a “conseguenze particolarmente dolorose per la loro famiglia e, ovviamente, per i nigerini”.

Mohamed Bazoum, eletto due anni prima a suffragio universale, ha sempre rifiutato categoricamente di cedere alle pressioni esercitate per costringerlo alle dimissioni. È costretto a rimanere in due stanze della sua residenza, nel cuore stesso del compound della guardia presidenziale, il cui ex comandante è l’autore del golpe, il generale Abdourahamane Tiani.

Sotto la stretta sorveglianza di uomini armati, è detenuto insieme alla moglie Hadiza, che avrebbe rifiutato una possibilità di essere rilasciata assieme al figlio, per stare a fianco di suo marito. Le Monde afferma che condizioni della loro detenzione sono molto severe. È vietata qualsiasi uscita dall’edificio, non hanno comunicazione con il mondo esterno, ad eccezione della visita medica due volte a settimana. Con il pretesto di un tentativo di fuga orchestrato, il 19 ottobre 2023 il suo telefono è stato confiscato.

Mohamed e Hadiza Bazoum “sono oggi vittime di una detenzione arbitraria, in violazione delle garanzie fondamentali delle libertà individuali e del diritto internazionale, e che ha conseguenze particolarmente dolorose per le loro famiglie e, ovviamente, per i nigerini”, si legge sul quotidiano francese.

L’unico procedimento legale formalmente avviato contro di lui è stato il deferimento ad un “Tribunale di Stato”, creato dalla giunta in sostituzione dei tribunali supremi che erano il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione.

I promotori dell’appello sostengono che fino ad oggi Bazoum non ha spiegazione per la sua detenzione. Ritengono invece che con questa privazione della libertà “i golpisti intendono far pagare al presidente Bazoum il prezzo della sua lotta risoluta per le libertà e lo Stato di diritto e, ancor più, il prezzo della sua vigorosa lotta contro la corruzione e l’appropriazione indebita di fondi pubblici.

Invitano “gli alti leader politici dell’Africa e del mondo” a chiedere “la liberazione di un capo di Stato democraticamente eletto, sequestrato per ragioni indegne (…) e la cui azione è sempre stata ispirata dalla ricerca del bene comune il popolo nigerino”.

Condividi

Altre letture correlate: