Sono comparsi ieri in un tribunale sudafricano tre sospetti accusati di aver rubato milioni di dollari in contanti dalla fattoria del presidente Cyril Ramaphosa nel 2020, in uno scandalo che ha quasi fatto cadere il presidente due anni fa. Imanuwela David, Ndilinasho Joseph e Froliana Joseph sono accusati di violazione di domicilio e furto.
I tre sono comparsi presso un tribunale regionale della provincia di Limpopo dove il caso è stato rinviato al 26 novembre, la libertà su cauzione è stata estesa per i fratelli Joseph, arrestati nel novembre dello scorso anno, mentre per David è stato disposto il mantenimento della custodia cautelare.
Come ricorda Reuters, la vicenda, soprannominata “Farmgate”, è venuta alla luce quando l’ex capo delle spie sudafricane, Arthur Fraser, ha raccontato alla polizia, nel giugno 2022, l’accaduto e ha accusato Ramaphosa di riciclaggio di denaro, corruzione e di aver coperto un grosso furto di valuta estera.
Ramaphosa ha negato qualsiasi illecito. Nel giugno 2023 l’autorità di vigilanza anticorruzione lo ha scagionato da un potenziale conflitto di interessi legato al denaro trovato all’interno di un divano nella sua fattoria di caccia Phala Phala.
La vicenda gli è quasi costata la leadership dell’African National Congress (Anc) – un requisito indispensabile per essere in lizza per le elezioni presidenziali di quest’anno – alla fine del 2022, ma è sopravvissuto alla sfida di altri membri dell’Anc.